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La nuova chiesa e la riqualificazione della Marina

Last updated on 25 Febbraio 2017

Mentre il Sindaco Aieta riepiloga la vicenda della nuova chiesa del Borgo, in occasione della presentazione del libro del preside Gino Leporini “San Marco Evangelista”, un nuovo capitolo si aggiunge ai lavori di riqualificazione della Marina di Cetraro.

In occasione delle presentazione del citato libro, tenutasi ieri presso la colonia San Benedetto, il Sindaco di Cetraro ha fatto luce su una vicenda che da tempo sta facendo discutere i cetraresi.

Il primo cittadino ha riepilogato la storia della Chiesa di San Marco, specificando che al tempo del governo Loiero, furono stanziati per la demolizione e la costruzione della chiesa 770mila euro; successivamente, con l’avvento del governo Scopelliti, detto finanziamento venne revocato o non confermato.

Nell’aprile del 2011 – ha poi riportato Aieta – su sollecitazioni dei parrocchiani, che lamentavano i pericoli imminenti, e dietro relazione dei tecnici del comune, fu emessa un’ordinanza sindacale che decretò la chiusura della chiesa per la salvaguardia dell’incolumità dei fedeli.

Dopo quasi un anno – periodo in cui i parrocchiani si sono lamentati più volte per la mancanza di una chiesa dove svolgere le funzioni religiose e le altre attività della comunità, ricorrendo anche a TV e giornali locali – il Vescovo della Diocesi di San Marco-Scalea, Mons. Bonanno, è intervento sulla vicenda, rilasciando una nota in cui ha fatto sapere che «…c’è stato da subito un interessamento presso l’Assessore Regionale ai Lavori Pubblici, con l’assicurazione ricevuta di poter disporre di un fondo finalizzato alla costruzione di un nuovo complesso parrocchiale». Ed ha chiesto ai fedeli di avere pazienza e di saper attendere, visto che i tempi della burocrazia sono spesso lunghi. A questo indirizzo trovate la nota del Vescovo: Chiesa di San Marco: il fondo per la parrocchia.

Subito dopo, il sindaco ha ringraziato il Vescovo per aver fatto chiarezza.

Le lamentele dei parrocchiani, tuttavia, non si sono fermate. E tra i cittadini più attivi sul problema, il Rag. Pasquale Avolio, coordinatore del Circolo API di Cetraro Marina, e Mirko Spano’, esponente di Autonomia e Diritti, hanno fatto sentire la loro voce, intervenendo anche in diverse trasmissioni televisive.

La trasmissione Buongiorno Regione di Rai Tre ha dedicato un servizio all’argomento, titolandolo “Il paese senza campane“. Potete visionarlo qui: Chiesa di San Marco: il servizio di Rai Tre.

Poi, anche Rete3Digiesse ha realizzato un servizio, dove il Sindaco ha confermato la volontà di risolvere il problema, costruendo una nuova chiesa. Potete visionarlo qui: Cetraro, la Chiesa di San Marco e il servizio di Rete3.

Gli ultimi due tasselli sono, appunto, l’incontro svoltosi alla Colonia San Benedetto e una nota rilasciata dal circolo API di Cetraro che, proprio in merito a tale confronto, scrive: “Alla luce delle verità dette dal sindaco e depositate nelle mani del parroco Don Pompeo, l’API di Cetraro resta dell’opinione che la chiesa non sarà costruita in tempi ragionevoli per cui si ritiene che è ancora valida l’opinione di tantissimi parrocchiani di dover riparare la chiesa esistente con la ragionevole spesa di 70 o 80 mila euro, somma da reperire dal contributo della parrocchia, della diocesi e dei parrocchiani stessi, e se possibile di qualche modica somma del comune. Solo così i parrocchiani, potranno tornare nella loro chiesa, dove i credenti hanno attinto linfa vitale di fede, scandendo le tappe essenziali della loro esistenza, dai primi vagiti accanto al fonte battesimale e tutti i successivi passaggi sacramentali. La comunità parrocchiale senza una propria chiesa, sono come delle pecorelle smarrite”.

Nel frattempo, apprendiamo dal sito miocomune.it, che il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha accolto le tesi difensive del Comune di Cetraro in merito ad un esproprio riguardante delle strutture ubicate nella Marina. E respingendo, altresì, l’istanza di sospensione dei lavori presentata dei proprietari degli immobili.

La vicenda fa riferimento ad un decreto del 13 febbraio 2012, quando il responsabile dell’Ufficio espropriazioni del Comune di Cetraro ha disposto l’espropriazione definitiva di un fabbricato di 330 metri quadrati. La Giunta, poi, con la delibera del 28 febbraio 2012, ha approvato il progetto esecutivo. I proprietari hanno quindi proposto ricorso al Tar per l’annullamento e la sospensione dei provvedimenti espropriativi. All’udienza del 19 aprile, dopo un’ampia discussione, il Tar ha rigettato la domanda di sospensione dei provvedimenti impugnati, riconoscendone la piena legittimità.

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