Si rischia di cadere nella banalità più assoluta, ma ormai è proprio il caso di scriverlo: l’estate sta finendo… Siamo agli sgoccioli di una stagione che, nel bene o nel male, è giunta al termine e che, come ogni anno, verrà ricordata per qualcosa. Personalmente, la ricorderò per due motivi: per il premio ricevuto durante Moda Mare e per la scoperta di Piazza del Popolo. Del primo ho già parlato nel post intitolato Premio Moda Mare 2013 Web a… Cetraro In Rete e non intendo tediarvi oltre. Del secondo, invece, vorrei accennarvene qui, sempre che abbiate la bontà di perdere altri due minuti per leggere queste mie poche parole.
Allora: ho scritto “scoperta di Piazza del Popolo”, perché secondo me (e credo che sia così non solo per il sottoscritto) è stata quasi una rivelazione. Io ho 35 anni – forse non molti a dirla tutta – e durante questo lasso di tempo, credo di non aver mai notato un clima così amabile nel nostro centro storico. Sì, avete letto bene, “amabile”. Forse non è un aggettivo prettamente corretto da utilizzare in questo caso, ma rende bene l’idea della bella atmosfera che si respirava. E c’è sicuramente qualcuno, anche con più esperienza di me, che potrà confermarvelo.
Quest’estate, in Piazza, le persone passeggiavano tranquille, rilassate o si abbandonavano sulle panchine chiacchierando del più e del meno. I bambini giocavano spensierati e, a volte, bisognava girare parecchio per trovare parcheggio. E non c’erano i “soliti quattro gatti”. Piazza del Popolo era quasi sempre piena. Attenzione: non è che “non si potesse camminare”, come direbbe qualcuno, ma le persone c’erano, eccome!
Il merito di tutto ciò? Beh, può sembrare “strano”, ma è solo di quei pochi locali che sono nati di recente nel nostro centro storico. Di due, in particolare: del Sacro Panza di Francesco Martilotta e dell’Enoteca del Trono. Due piccole realtà che hanno reso questa calda stagione cetrarese più gradevole; due attività che hanno offerto ai turisti, e agli stessi abitanti di Cetraro, la tradizione gastronomica e la cultura enologica e non. Occhio: non che abbiano stravolto il turismo a Cetraro, attirando centinaia e centinaia di vacanzieri! Questo no. Ma hanno certamente contribuito a far nascere quel pizzico di divertimento ed euforia che mancava.
Durante quelle leggere e fresche serate, era piacevole immergersi nei vicoli di Cetraro e ascoltare della buona musica, magari sorseggiando del vino o gustando una birra. E almeno per me, è stato bello vedere stampato anche sul volto degli altri avventori un sorriso nuovo, un’aria diversa.
Richard Bach, un noto scrittore americano, nel suo libro Il gabbiano Jonathan Livingston, ha scritto: “Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola”. E in un paese che alcuni hanno definito “in agonia” e che di certo non naviga nell’oro – questo è innegabile -, è magnifico scorgere varchi di speranza come questi. È stupendo capire che c’è ancora qualcosa da scoprire e da ammirare, fosse anche la realtà che già si conosce migliorata solo da quelle “piccolezze” che fanno la differenza.
A presto.