Giuseppe Aieta interviene sulla questione del posto fisso di Polizia e, in particolare, sull’incontro tenutosi a Roma con il Capo della Polizia e col Viceministro Bubbico.

Polizia-a-Cetraro
Il Palazzo del Viminale

“Martedì scorso – scrive Aieta – insieme ai deputati Ernesto Magorno ed Enza Bruno Bossio (Stefania Covello era assente per problemi di salute), si è tenuto l’incontro col Capo della Polizia. C’ero anch’io! Abbiamo portato le nostre ragioni soprattutto in riferimento alla nostra disponibilità a concedere in uso gratuito locali comunali alla Polizia di Stato, peraltro proposti da anni. Pensavamo fosse questo il problema. Invece ci siamo trovati davanti ragioni che avevamo intuito ma che nel decreto di soppressione sono secondari rispetto all’immobile. In sostanza il problema sta tutto nel grado di sicurezza e di controllo del territorio che il Posto Fisso non garantisce rispetto ad una più elevata attività di contrasto alle attività criminali che, al contrario, si garantirebbe con una migliore organizzazione delle risorse anche nelle ore notturne (le ore notturne adesso non sono garantite dal posto fisso per mancanza di personale)”.

“Insomma – continua – il Capo della Polizia ha sostanzialmente affermato che i numeri del Posto Fisso di Polizia di Cetraro non ci sono, che le statistiche parlano chiaro, che Cetraro ha bisogno di un controllo meglio organizzato e che il Presidio della Polizia di Cetraro ha una “ridotta valenza in termini di prevenzione, controllo del territorio e servizi per l’utenza“. Nel decreto, però, rispetto ai numeri che non ci sono vi è solo la parte che ho virgolettato; pertanto, chi legge capisce che solo l’immobile costituisce la ragione che sta alla base della soppressione del Posto Fisso di Polizia. Invece, non è così!”

“Abbiamo chiesto: ma non è forse il caso che invece di chiudere si disponga l’assegnazione di maggiori risorse di personale? Risposta: non c’è disponibilità!”

Giuseppe-Aieta“Conclusa la riunione con il Capo della Polizia abbiamo incontrato il Viceministro all’Interno, Filippo Bubbico, il quale ci ha prospettato una soluzione per la quale dovremo aspettare qualche giorno. Si tratta di garantire alla città il sacrosanto diritto alla sicurezza per cui è ragionevole pensare che fra un paio di settimane sapremo quali sono le strategie del Ministero in riferimento alle nostre richieste. Bubbico ha chiesto di sospendere la decisione di sciogliere il Consiglio comunale e di attendere le determinazioni del Viminale”.

“In conclusione: quella di martedì è stata una giornata davvero faticosa resa sopportabile solo dalla vicinanza e dalla solidarietà dei deputati calabresi Enza Bruno Bossio ed Ernesto Magorno (Stefania Covello, anche se con problemi di salute, è stata sempre in contatto telefonico con noi) che hanno trascorso tutta la mattinata a spostarsi dal Viminale alla Camera dei Deputati per incontrare i vari livelli istituzionali al fine di trovare una soluzione alla domanda di sicurezza che viene dalla nostra città. Lo hanno fatto con veemenza, risolutezza, autorevolezza, tutte qualità che potranno aiutare la nostra città”.

“Aspetteremo – conclude il primo cittadino – le decisioni del Ministero dell’Interno sospendendo la nostra dichiarata volontà di dimetterci in attesa di capire se lo Stato arretra o fa passi avanti. Vedremo!”.