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Spoke Cetraro-Paola: ciò che sta accadendo rischia di generare allarmanti livelli di guardia in termini di erogazione dei servizi

Quanto sta avvenendo nello Spoke Cetraro- Paola, fin dai primi giorni dello scorso mese di giugno, rischia di generare, da qui a poco, allarmanti livelli di guardia in termini di erogazione dei servizi essenziali di assistenza, con particolare riferimento a tutte le prestazioni chirurgiche aventi le caratteristiche di emergenza/urgenza.

Una situazione impresentabile e indegna per una nazione che si ritiene essere civile e neanche incute timore il fatto che qualsiasi magistrato, di fronte ad un caso estremo di mancata erogazione di un servizio primario previsto dalla legge, non certamente si fermerebbe nel valutare le responsabilità civili e penali che ne deriverebbero a causa della sola carenza dei medici anestesisti che, pure, è un fatto molto grave ma non esaustivo.

Un altro dato, recentemente, di assoluta preoccupazione, ma abbondantemente previsto, si aggiunge a quelli negativi già in essere. L’intasamento costante del Pronto Soccorso della Struttura Spoke di Cetraro, che risulta essere il servizio che fa registrare il picco più alto tra gli Ospedali periferici in ambito provinciale, soprattutto in presenza della nuova stagione estiva.

Mentre tutto ciò accade, trova risalto sempre più il silenzio assoluto, assordante, menefreghistico delle amministrazioni comunali di Cetraro e Paola. Non conviene a nessuna delle due, d’altronde, trattare questa tematica, che non porta consensi politici ed elettorali. Anzi, li allontana.

Consideriamo delittuoso, partendo da queste attuali criticità, abbandonare al suo destino il nostro Spoke e non dare inizio ad un nuovo, reale e irrimandabile processo di riorganizzazione dei servizi nello stesso, perché possa rispondere pienamente, a distanza di sette anni, alla domanda dell’intera e popolosa fascia tirrenica cosentina e dotarsi convenientemente delle prerogative e dei compiti che lo stesso nuovo modello di Ospedale, così come la legge gli assegna, deve avere.

Pensiamo, soprattutto, a tutte le prestazioni < sotto soglia > che uno Spoke deve garantire, prima del conferimento degli ammalati in una Struttura HUB. Non c’è ombra di dubbio che la riorganizzazione dei servizi debba essere rivoluzionata in conformità alle leggi vigenti in materia sanitaria, secondo criteri di razionalità sanitaria, in riferimento all’ efficacia ed efficienza delle strutture disponibili.

Ma, soprattutto, senza interferenze politiche di natura campanilistica o prettamente speculativa per successi elettorali.Non si può più indugiare! Sono sotto gli occhi di tutti i rischi e i pericoli che comporta l’attività chirurgica svolta, da tempo, in modo doppio ed ingiustificato nelle due Strutture.

Come non pensare ai grandi sacrifici che tutto ciò comporta per tutti gli eccelsi ed impagabili nostri operatori sanitari. Ma, soprattutto gli utenti sono sottoposti a indicibili disagi, oltre al quotidiano girovagare per quindici chilometri. Attraverso i nostri parlamentari, alla Camera e al Senato, faremo sapere al Gen. Saverio Cotticelli, le nostre ragioni circa l’irrealizzabilità totale del DCA 64/2016 e le nostre umili proposte migliorative di organizzazione dei servizi nello Spoke CetraroPaola. Non intendiamo dichiarare guerra a nessuno!

Ma, di fronte ad una valutazione logica, razionale, incontrovertibile dello stato delle cose, come si può non riuscire a capire che lo stesso Decreto Scura, n. 64, nasce sulla violazione di qualsiasi presupposto giuridico, sociale, sanitario, logistico e chi più ne ha, più ne metta?

Intanto, l’ illegittimità del decreto citato nasce, per prima cosa, dal fatto che lo Stabilimento Ospedaliero di Paola, non è cosa inventata, sorge su una faglia sismica, tanto da essere indicato dalla Relazione Barbieri, come l’Ospedale pubblico a più alto rischio d’Italia. Poi, uno dei due accessi, per quelli provenienti da nord e dalle stesse campagne paolane, non si presta a facilità di raggiungimento della Struttura in casi di prestazioni di soccorso in codice rosso è c’è bisogno di attraversare le vie del Centro cittadino per poterla raggiungere.

Le Sale Operatorie sono soltanto due. Una riservata alle urgenze H24, l’altra alla Chirurgia d’elezione. Le stesse Sale sono state attenzionate più volte dal Gruppo Carabinieri del NAS e non sappiamo se si sia provveduto, nel frattempo, alle prescrizioni notificate all’ASP. Esiste, in quella Struttura, un solo ascensore porta lettiga e, se si guasta, i pazienti verosimilmente devono essere trasportati a spalla. Sono, queste, solo le iniziali premesse che, a nessuno potrebbero far venire in mente di fare barricate per il mantenimento della Chirurgia Generale nell’Ospedale di
Paola. Il Servizio di Chirurgia è una cosa seria! La più seria, forse. La Chirurgia Generale e Urologica, la Chirurgia Ortopedica e Traumatologica, la Chirurgia Ginecologica, la Chirurgia Odontoiatrica, tutta l’intera area non sarebbe meglio contenuta nella Struttura gemella di Cetraro, dove insistono
molteplici accessi extraurbani e sicuri per il suo aggiungimento, un’area ampia di Elisuperficie, una Unità Operativa di Rianimazione con sei posti-letto, ampliabili a dieci! Ma, ancorpiù, quattro Sale Operatorie, da 15 anni sede di DEA di I° livello, recentemente oggetto di manutenzione straordinaria con la realizzazione di n. 2 moderne cabine di Trasformazione, di un Gruppo elettrogeno di ultima
generazione, di nuovi UP, per le U.O. di Dialisi e Immagini. Completano l’eventuale efficacia di prestazioni di emergenza/urgenza una U.O di Diagnostica per immagini, di recente costituzione, con attrezzature moderne, come la TAC E RMN. Siamo sicuri che il gen. Saverio Cotticelli , per queste
ragioni non potrà optare che per il ritiro immediato del DCA 64/2016. Consideriamo che esista ancora lo stato di diritto e la forza delle leggi in Italia. Pensiamo all’ammalato che deve essere sottoposto ad operazioni di assoluta urgenza/emergenza. Ai traumatizzati, ai bambini che devono
nascere e a quelli già nati. Agli anziani, ai diversamente abili, ai disagiati economici e sociali. Non pensiamo alla gloria delle amministrazioni, del politico ambizioso e senza scrupolo, agli interessi dei Campanili!

Cetraro 05.07.2019.

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