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Solidarietà, legalità, criminalità…

Last updated on 25 Febbraio 2017

…non è, come potrebbe sembrare, un esercitazione grammaticale bensì sono i termini ricorrenti nei comunicati e nei commenti apparsi sui social network e sulla stampa a seguito dei recenti episodi delinquenziali verificatisi nel nostro territorio; parole usate ed abusate da partiti politici, associazioni, improbabili congreghe, comuni cittadini etc., etc.

gatto

Ritorniamo sul discorso dopo qualche tempo (ma non troppo, giusto quello per non raffreddare la memoria) premettendo che gli episodi criminosi vanno SEMPRE CONDANNATI indipendentemente dalle dinamiche che li scatenano, e che per questo l’espressione di “Solidarietà” è sempre d’obbligo verso tutti “i cittadini” che ne restano vittima. Ciò detto, non possiamo però fare a meno di rilevare che ogni qual volta questi episodi hanno come vittime esponenti politici, con molta superficialità vengono catalogati come “atti intimidatori”. Da qui, prendono il via le “solite esercitazioni di stile”, i soliti sermoni sulla solidarietà, tanto ipocriti da svilire il significato stesso della parola “solidarietà”.

Sempre più spesso, purtroppo, il nostro territorio è colpito da episodi criminali di vario genere ed è importante che di essi siano di volta in volta ben definite le dinamiche evitando speculazioni di bassa lena, per non generare confusione in un contesto che ha sopratutto bisogno di chiarezza perché pesantemente oppresso dalla criminalità organizzata.

Quindi, sarebbe cosa saggia e giusta risparmiarci ogni volta le passerelle propagandistiche, gli eventi a tema o meglio “fuori tema” che nulla portano se non la solita ricercata visibilità di chi la insegue senza nulla dare in termini di verità e soluzioni. Risparmiamoci le chiacchiere, l’inutile demagogia ed i soliti rimedi teorici, diamo invece alle cose ed ai fatti il loro nome ed affrontiamo il problema evitando di raccontarci la solita minestra riscaldata senza nascondersi dietro il disagio sociale o appunto la criminalità organizzata.

partecipazioneSarebbe il caso di interrogarci tutti su cosa possiamo fare e cosa facciamo singolarmente per contribuire alla crescita della comunità, per realizzare quello che dovrebbe essere il progetto comune di “concittadinanza”, insomma, chiederci in che modo contribuiamo come cittadini di una comunità a diffondere cultura e legalità. Ma c’è bisogno di fatti e non solo di parole!

È chiaro, infatti, che solo i cittadini membri di una comunità coesa possano cambiare lo stato delle cose, gli altri, anche le forze dell’ordine sono un ausilio nel momento del bisogno.

Fin tanto che non si prenderà coscienza del ruolo fondamentale che ciascuno di noi può e deve esercitare nel sociale nessun miglioramento si potrà verificare ed ahimè dovremo rassegnarci a continuare ad assistere all’abuso della parola SOLIDARIETÀ, alla perdita della LEGALITÀ ed al diffondersi della CRIMINALITÀ.

R&P

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