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Sanità: il gruppo UNITA’ E RINASCITA: “promuovere azioni eclatanti”

Quella della sanità carabrese è una storia antica, fatta di sperperi che hanno alimentato nel tempo malaffare e clientele politiche a danno della salute dei cittadini ai quali oggi si vuole negare il diritto alla salute costituzionalmente garantito, in nome di tagli indiscriminati che penalizzano sopratutto le regioni più povere come la Calabria.

I vari governi nazionali e regionali che si sono succeduti non hanno avuto la capacità di elaborare piani di interventi che puntassero sulla qualità del servizio sanitario piuttosto che sulla quantità facendo sorgere ospedali disseminati in maniera irrazionale sul territorio, per accontentare il portatore di voti di turno.

Abbiamo così assistito ad un vero e proprio assalto alla diligenza e gli ospedali sono stati sovraccaricati di personale spesso non qualificato a discapito delle eccellenze che pure ci sono, facendo così lievitare in maniera esponenziale la spesa sanitaria.

All’interno di questo quadro desolante e preoccupante, si inquadra la vicenda dell’ospedale Cetraro che si avvia a chiudere i battenti, visto che in questi ultimi anni è stato depauperato alcuni reparti con il tacito consenso di amministratori locali e regionali.

Né serve continuare a ciarlare tra Ospedale di Cetraro e quello di Paola che possono coesistere, se a ciascuno di essi vengono affidati ruoli e competenze specifiche nell’interesse esclusivo della salute dei cittadini.

Invocare oggi iniziative intese a manifestare il disagio e la preoccupazione dei nostri concittadini serve a poco visto che nel recente passato tutte le iniziative promosse (manifestazioni pubbliche, consigli comunali aperti, trasferimenti della sede del sindaco nell’ospedale ecc.) non hanno sortito alcun effetto perché chi doveva intervenire in merito (governo e consiglio regionale, qui rappresentato dal consigliere Giuseppe Aieta) si è limitatp a fare blà blà, lanciando solo prociami quanclo il governo Renzi ha sottratto, con la nomina del commissario Sario il ruolo di gestione della sanità alla nostra regione.

Rifondazione comunista, Centro Democratico, Sinistra Italiana ed indipendenti, costituiti nel gruppo Unità e Rinascita, chiesero e chiedono ancora oggi più che mai al governatore Oliverio ed al consigliere regionale Aieta, di promuovere azioni eclatanti quali: il trasferimento del consiglio regionale calabrese al parlamento, o le dimissioni in massa dello stesso consiglio regionale, per imporre con questo tipo di azione di risonanza nazionale al governo del  “peones” Salvini-DiMaio, scelte politiche intese a garantire la salute dei cittadini attraverso un piano sanitario che partendo dalla medicina preventiva sul territorio calabrese, qualifichi al meglio i nostri ospedali, razionalizzanclo la spesa sanitaria anche attraverso il pieno utilizzo delle strutture sanitarie esistenti, ad incominciare da quella di Cetraro.

GRUPPO UNITA’ e RINASCITA – CETRATO

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