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Randagismo: “attivate il servizio”

Last updated on 26 Febbraio 2017

Si torna a parlare di randagismo. A farlo è il presidente dell’associazione Qua la zampa Angelo Vanni assieme a un gruppo di cittadini di Cetraro.

Vanni e gli altri contestano il comportamento dell’Asp nei confronti del problema randagismo. «Sono partite varie denunce – si legge in una nota – da Diamante, Cittadella, Cetraro, Guardia, Malvito per segnalare animali avvelenati, bruciati e abbandonati per strada».

«Ogni volta che uno di noi s’imbatte in un animale ferito per strada, vengono chiamati come da prassi i vigili, l’Asp e i comuni ma da tutti e tre i fronti, la risposta univoca è che non si può intervenire perché l’accalappiamento è stato sospeso. Certamente a tenere banco in Calabria ci sono altre priorità quali la disoccupazione, il fallimento di piccole imprese, il turismo che non è mai decollato per mancanza di recettività o per la deturpazione delle nostre bellezze naturali, eppure quando c’è da risolvere un problema si mette di mezzo la burocrazia a far inceppare la macchina dell’emergenza, perché di vera e propria emergenza si tratta».

Il gruppo fa sapere di aver scritto una raccomandata ai dirigenti ASP per chiedere la riattivazione del servizio di accalappiamento e, in particolare, «per le emergenze in questa stagione estiva dove il numero degli abbandoni è maggiore. Non è ammissibile – proseguono – che noi comuni cittadini, pagando le tasse che confluiscono anche al servizio sanitario regionale, dobbiamo sostituirci a nostre spese a precisi doveri del servizio veterinario dell’Asp e dei medici veterinari singolarmente considerati, finanziando interventi privati e assicurando un servizio degno e rispettoso delle norme sanitarie, poiché è la stessa legge che impone alle ASL l’intervento immediato sul cane il quale deve essere prontamente portato al canile sanitario di competenza per l’effettuazione degli interventi sanitari e in particolare per il controllo medico-veterinario, l’identificazione e il pronto soccorso».

«L’iniziativa privata – conclude la nota – di soccorrere un cane o un qualsiasi altro animale oltre ad essere un gesto umano encomiabile rimane pur sempre un dovere civico per chiunque, ma l’onere principale degli interventi di soccorso dovrebbe essere a carico dell’ASP e dei Comuni, che percepiscono delle somme per ottemperare a questo servizio».

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