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La “scellerata riorganizzazione della Sanità Provinciale…”

Last updated on 29 Agosto 2021

[Riceviamo e pubblichiamo il documento approvato all’unanimità dalla RSU dell’ASP di Cosenza in data 23/09/2013 sulla riorganizzazione della Sanità Provinciale]

La drammatica situazione che si è venuta a creare nel comparto della Sanità nella nostra Provincia richiede da parte nostra una risposta forte in grado di rimettere in discussione decisioni calate dall’alto tutt’altro che condivise dagli operatori sanitari impegnati quotidianamente in trincea per far fronte alle tante esigenze dei pazienti.

Il caos che vige in tanti nosocomi è certamente il frutto di una gestione approssimativa, contraddittoria e sicuramente inadeguata.

Oramai da più parti emergono punti di criticità che rischiano di far saltare l’intero sistema sanitario. Se non si interviene con urgenza e con fermezza, è a rischio persino la normale dialettica tra gli organi di gestione e le OO.SS.

Quando le cose vanno male, la tendenza è quella di scivolare sul piano inclinato delle scelte autoritarie e verticistiche.

Così sta avvenendo, con interventi dall’alto che trasmettono agli operatori sanitari ed ai cittadini, messaggi di sfiducia destinati a logorare il prestigio dei nostri nosocomi, spesso messi nelle condizioni di non poter operare con efficacia ed efficienza.

All’interno della scellerata riorganizzazione della Sanità Provinciale i punti di maggior sofferenza si manifestano negli Ospedali Riuniti.

Non c’è dubbio infatti che gli Ospedali, Ceraro-Paola e gli Ospedali Corigliano-Rossano sono in questa fase nell’occhio del ciclone con la spada di Damocle dell’esplosione di beghe campanilistiche,destinate ad inasprire i rapporti tra i comuni ed a scatenare una vera e propria guerra tra poveri.

A questo proposito, solo a titolo di esempio, va inserito il tentativo maldestro del responsabile medico dei laboratori di analisi dell’area Ionica, dott. Paletta di accorpare in un’unica sede, nell’area tirrenica a Paola e in quella Ionica a Rossano, con il risultato che gli Ospedali, anch’essi sede Spoke, di Cetraro e Corigliano, verrebbero di fatto a trovarsi privi di un servizio di rilevanza strategica per la funzionalità complessiva dei due nosocomi.

Comunque, la situazione dello SPOKE di Castrovillari è simile al Tirreno ed allo Ionio.

Sono accorpati a Castrovillari, Acri-S. giovanii in Fiore (100 km distante).

Inoltre, dal progetto che si vorrebbe attuare non viene fatto nessun cenno al rapporto costo/benefici, ne viene quantificata la spesa aggiuntiva che dovrà essere destinata al trasporto dei campioni (è prevista l’esternalizzazione) e quella dei POCT da distribuire ai vari reparti e punti di primo intervento.

Nel caso specifico la vicenda si è colorata anche con le tinte fosche dell’antisindacalismo. Evenienza questa che va stroncata sul nascere e va stigmatizzata senza incertezze.

Non può essere consentito a nessun Paletta di turno di invitare i dipendenti a non rivolgersi al sindacato, considerato uno scomodo intralcio nel percorso di pseudo razionalizzazione che si indente portare avanti.

Occorre pertanto mantenere viva l’attenzione sul tema strategico della gestione democratica della Sanità.

Il confronto deve esserci, ma deve procedere nei binari del rispetto dei ruoli e degli obbiettivi da conseguire con l’attenzione sempre rivolta agli interessi delle comunità, degli Operatori Sanitari e dei Pazienti.

Ospedale di Cetraro

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