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“Quel precario stato degli edifici scolastici…”

Last updated on 25 Febbraio 2017

Gli accadimenti degli ultimi giorni, l’emissione di ordinanza sindacale n°2/2017 prima , con la quale il Sindaco ha disposto la sospensione delle attività scolastiche per le Scuole Infanzia, Primaria e Medie di Cetraro fino al 14 gennaio scorso e dopo il più recente provvedimento di trasferimento degli alunni delle scuole medie di Marinella nell’edificio scolastico di Cetraro Paese adottato a seguito dell’intervento dei Vigile del Fuoco ci portano, nostro malgrado, a doverci nuovamente occupare del precario stato degli edifici scolastici di Cetraro.

Era l’autunno del 2015 quando rimaneva senza risposta il chiarimento da noi richiesto all’amministrazione comunale circa la veridicità del contenuto di alcune affermazioni dell’Assessore al turismo che in un post sul suo profilo Facebook denunciava “l’assoluta e generale mancanza di manutenzione di quasi tutti gli edifici scolastici che mostrano criticità di ogni specie”. Né effetto alcuno sortiva un sollecito del dicembre 2015, tant’è che nel gennaio 2016 decidevamo di inviare una informativa anche ai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Cosenza. Addirittura, qualcuno criticò anche il nostro comportamento, a suo dire, allarmistico.

Gli ultimi eventi, purtroppo, confermano il pessimo stato in cui versano da anni gli edifici scolastici di Cetraro, peraltro fatto notorio almeno certamente a tutti coloro i quali hanno avuto figli negli ultimi dieci anni nelle scuole Infanzia, Primaria e Medie nonché il contenuto di quelle esternazioni, infelici nel loro vero scopo propagandistico ma purtroppo veritiere! Certamente con riguardo alla elencazione delle criticità mentre, alla luce degli ultimi avvenimenti, un po’ meno veritiere circa l’impegno profuso ed i rimedi approntati!

Vi è più che, al già pessimo stato degli edifici si è aggiunto l’aggravio del malfunzionamento degli impianti di riscaldamento, in particolare con riguardo alle scuole dell’Infanzia e della Primaria di Marinella. Detti impianti certamente ormai obsoleti, il cui malfunzionamento negli anni scorsi ha già messo a dura prova la salute dei giovani scolari nonché la pazienza dei loro genitori contribuenti delle casse comunali, sono infatti arrivati a “fine corsa” e “maturi per un necessario cambio generazionale”.

Le condizioni meteo degli ultimi giorni, certamente da considerarsi avvenimenti eccezionali ma pur sempre possibili, non hanno fatto altro che ripresentare agli occhi di tutti i problemi noti che alcuni non volevano vedere ed altri facevano finta di non vedere, dando l’ennesima dimostrazione di totale disorganizzazione oltreché di scarso impegno da parte di tutti i preposti a vario titolo alla gestione della cosa PUBBLICA.

All’uopo, solo per fare un esempio, facciamo rilevare che dopo la ripresa delle lezioni dalle festività natalizie, con una pausa di oltre 20 giorni, forse sarebbe bastata un po’ di volontà da parte di qualcuno (politico, tecnico manutentore) per evitare i disagi che ad appena due giorni dalla ripresa delle attività scolastiche hanno poi determinato la nuova sospensione delle lezioni fino al 14 gennaio.

Ci auguriamo che vengano messi in atto i dovuti e necessari interventi per garantire, oltre al regolare svolgimento delle lezioni anche la salute e l’incolumità stessa dei giovani scolari, e che quanto accaduto possa almeno servire a stimolare un maggiore impegno da parte di tutti coloro i quali amministrano e lavorano per il nostro Comune.

Le premesse secondo noi sono tutt’altro che rosee stando anche a quanto abbiamo avuto modo di leggere sui social nel troppo, a nostro avviso, ottimistico resoconto del primo cittadino sull’anno appena trascorso e sugli obiettivi dell’azione amministrativa prossima futura. Parlare di boom turistico e di fermento della cittadinanza per partecipazione alla vita sociale infatti ci sembra un po’ troppo (!) anche se si pensa ad esempio ai bislacchi rimedi proposti sui social da qualcuno per combattere la crisi profonda del settore del commercio, da anni in caduta libera e mai presa in seria e concreta considerazione da nessuno.

Concludiamo dicendo che non è possibile pensare di fare accoglienza turistica o quant’altro, se prima non si costruisce una comunità organizzata, se prima non si riesce cioè ad offrire ai residenti almeno dei servizi essenziali efficienti, come ad esempio il servizio idrico, la raccolta dei rifiuti, la viabilità ed i trasporti.

Crediamo fortemente che chi governa il paese ha la grossa responsabilità di creare quei necessari presupposti che fanno di una collettività una società civile nella quale ciascuno, in primis i cittadini, si impegni a dare il proprio contributo per il raggiungimento del fine comune.

Perciò fatti non parole, risoluzione dei problemi pratici e forniture di servizi idonei e funzionanti, magari disimpegnandosi dal pensare in grande come è successo in passato per realizzare quelle “epocali” e costose opere il più delle volte sproporzionate, impegnandosi invece un po’ di più nel diffondere cultura per la creazione di una vera e sana coscienza civica.

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