La formula vincente di Cetraro in Rete, premiata sempre più da un seguito crescente di frequentatori, mi pare che risieda sopra tutto nel modulo veloce, sintetico e obiettivo con cui la Redazione divulga le notizie; destinate, oltretutto, ad un’utenza che è stata fino ad ora a bocca asciutta di fatti e circostanze definiti; potendone soltanto raccattare qualche briciola per strada, alterata talora dalla maldicenza.
Dunque, un servizio alquanto meritorio; che mette a giorno il pubblico di quanto accade in paese, con estrema immediatezza ed in maniera condivisa: usufruendo ovverosia del beneficio della rete, che permette ad ognuno con un semplice contatto di tenersi aggiornato ed esprimere in proposito, se vuole, la propria opinione.
Una tribuna aperta che, come ogni luogo pubblico, affida il suo futuro alla cortese educazione dei suoi frequentatori; che tale luogo usano per discutere, intrattenersi e pure divertirsi; senza eccedere, però, in diverbi forsennati che prendono ben presto la china senza freni dell’ingiuria.
Ed è quanto, purtroppo, accade molto spesso: avvolgendo attorno al nocciolo del fatto, stilato in redazione, una polpa malandata di commenti che rende pronto il frutto per andare presto al macero.
Intendiamoci: discutere è certo il sale della democrazia e dire male del governo in carica viene talora facile così come sparare sulla Croce Rossa. Si tratta solo di aggiungere, alla discussione in corso, solidi argomenti; e di riflettere che la Croce Rossa cui si spara trasporta un ammalato, bisognevole di cure, che si chiama volgarmente Interesse Comune.
Evitiamo dunque di dire, per carità di patria e con estrema faciloneria, che il tale è un inetto, un incapace, servo del malaffare e pronto solo a soddisfare gli interessi propri; mentre noi, al suo posto, faremmo mirabilia.
Vorrebbe questo essere un giudizio, mentre è solo un pregiudizio; vorrebbe forse esprimere una critica, ma non ne fonda le ragioni; e sotto l’aria di salvare l’interesse di tutti, si propone invece solo di umiliare la dignità dell’uno.
Insomma, così facendo, è solo in Rete il livore. Che non è proprio l’ingrediente necessario per fare lievitare un clima democratico e risolvere i problemi; ma anzi è polvere di ruggine, che cade maligna sopra il prossimo, di chi fa poco uso del cervello per pensare e molto per offendere.
Carlo Andreoli