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Primo sì alla decadenza di Berlusconi: confronti necessari

Last updated on 25 Febbraio 2017

La prima pagina della Gazzetta del Sud di sabato 5 ottobre 2013 dedica un suo articolo di taglio medio “Primo sì alla decadenza di Berlusconi” alla nota e importante vicenda di estrema attualità.

Beh, ritengo utile comparare un altro scritto sull’argomento, che il giornalista e scrittore Pietro Mancini (fonte non sospetta) ha dedicato allo spinoso e delicato argomento in data 14 maggio u.s. attraverso le pagine di affaritaliani.it, noto quotidiano online fondatore e direttore Angelo Maria Perrino.

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da  www.affaritaliani.it   –  martedì 14 maggio 2013:

Ancora toghe contro politica. Dopo 20 anni di guerra, si proclami un armistizio

Ilda Boccassini? Somiglia al soldato giapponese, con il coltello tra i denti, che spera di chiudere in cella Berlusconi, a 20 anni dall’inizio della lunghissima guerra, logorante per il Cavaliere, per gli avversari e, soprattutto, di nessuna utilità per il Paese. Non ci ha sorpreso l’ estrema durezza della nota “toga di lotta”, nella requisitoria-comizio anti-Cav. imputato, nel lungo e dispendioso processone-Ruby, di prostituzione e concussione minorile. Non molti anni fa, “Ilda la rossa” arrivò a definire la Cassazione come un “territorio controllato, in modo capillare, da una struttura militare” !

Giovanni Falcone, spesso citato come il suo maestro dalla signora in toga, non avrebbe mai diffuso, a piene mani, sospetti e insinuazioni, su tutta la magistratura di Roma, in occasione dell’inchiesta, sul finire degli anni 90, su alcuni ex giudici del distretto romano. Il cui ex capo, lo stimato Procuratore, progressista, Michele Coiro, ci rimise la vita, colpito da un infarto, anche in conseguenza delle profonde amarezze, subite da parte dei colleghi di Milano.

E un ex caro amico della Boccassini, militante nella stessa corrente dell’ANM, “Magistratura democratica”, il calabrese Francesco Misiani, dopo esser stato trascinato sul banco degli imputati solo sulla base della registrazione – che gli inquirenti di Perugia ritennero manipolata- di una sua chiacchierata, in un bar di Roma, con il collega, indagato, Renato Squillante, si dimise dalla magistratura e mori’ qualche anno dopo. Sul piano politico, la “stangata” e la squalifica etica dei comportamenti, nella sua residenza, dell’ex premier ( cosa che non dovrebbe competere ai giudici), si dimostrano l’ennesima mina, posta sulla difficile strada del dialogo tra governo, Parlamento e ordine giudiziario, indispensabilie per chiudere, finalmente, la lunga fase dell’emergenza, delle “gogne” mediatiche e per aprire quella della ragionevolezza e delle riforme.

Letta e la maggioranza del PD dimostreranno autonomia e volontà politica, resistendo alle pressioni e alla manifesta esultanza dei settori giustizialisti per i toni dell’attacco e per la pesantezza della richiesta di condanna ? L’auspicio è che si proceda, finalmente, sulla strada della riforma, improrogabile e complessiva, della giustizia, anche per evitare casi vergognosi, come quelli di Enzo Tortora, di cui Berlusconi ha citato una frase, senza la volontà di paragonarsi al giornalista.

Epifani, Letta, Renzi e la maggioranza del centrosinistra lavorino di buona lena, in Parlamento e nel governo, con gli alleati del PDL, in un quadro di larghe e costruttive intese. E’ questa la strada giusta, delineata da Napolitano, mentre dimostrano miopia politica quanti sperano nella condanna e nella detenzione, o nell’ineleggibilità, di Berlusconi, dipingendo il Cavaliere come il Diavolo rosso (nero…), e nella spallata giudiziaria. Si proclami un armistizio, dopo la ventennale guerra politico-giudiziaria, e venga, definitivamente, archiviato lo slogan, che fu molto di moda ai tempi di Tonino Di Pietro :”Ilda la rossa, facci sognare ! Berlusconi a San Vittore !”.

Pietro Mancini

 

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