Caro Giuseppe,

scusami per il tono confidenziale con cui ti scrivo, ma esso è dettato dal fatto che ti reputo un amico, dalla vicinanza professionale, nonché dalla oggettiva differenza (purtroppo) anagrafica.

LetteraApertaGiuseppeAietaHo letto, appena due giorni fa, il tuo post pubblicato in Cetraro In Rete dal titolo Le opere epocali che daranno un orizzonte alla città, e riportato anche dalla cronista Clelia Rovale su ‘Il Quotidiano’ del 3 c. m. con “Nuove opere in città. Il sindaco rivendica ciò che è stato realizzato”. In essi viene puntigliosamente ricordato ai cittadini e rivendicato, con orgoglio, ciò che la “tua” Amministrazione ha fatto finora, con la pleonastica auto-domanda “Sarà Vero?”.

Non entro nel merito delle cose fatte, né se esse siano state fatte bene. A ciò sono deputate le valutazioni degli esperti e della …Storia.

Ma un passo dello scritto, allorché elenchi con auto-incensamento e orgogliosamente le epocali realizzazioni, mi ha fatto un tantino irritare e non solo me, ma anche tutta la famiglia cui appartengo e che, in qualche occasione, ti avrà anche suffragato il suo contributo recandosi a quelle urne che tu menzioni.

Mi riferisco, caro Giuseppe, ai righi in cui parli della Piazza della Solidarietà (come è lungo quel nome!), allorché ti vanti di ave “demolito quel muro della vergogna…” e di aver fatto costruire al suo posto la magnifica impresa. Quel muro, evidentemente, allude alla recinzione che delimitava la proprietà e il terreno (un tempo con l’orto e un pozzo ) non certamente usurpati al demanio, della famiglia Lucibello cui ho l’onore di appartenere.

Perché “della vergogna”, Giuseppe? Forse perché costruito su terreno demaniale o abusivamente, o forse perché appartenuto a proprietari delinquenti o di malaffare? Certi modi di esprimersi non suonano bene sulla penna di un primo cittadino, anche quando egli si auto-incensa…

Quel muro, caro Giuseppe, era la delimitazione di un terreno e di alcuni caseggiati a supporto di un’ attività commerciale condotta dai discendenti del Cav. Francesco Paolo Lucibello, uno dei primissimi imprenditori venuti da fuori a portare i primi segni di industrializzazione, agli inizi del Secolo, nella tua Cetraro, quando essa era rappresentata solo da umili e laboriosi pescatori. Quell’imprenditore, caro Giuseppe, assieme a qualche altro, ha portato a Cetraro le prime forme di lavoro retribuito con busta paga e con la certezza del “ventisette“ … Quel muro, caro Giuseppe,  invece “della vergogna“, lo chiamerei “della pietà“ per aver offerto alla tua città una lavagna per gli attacchini,  per i sacri epitaffi mortuari, per gli avvisi comunali, visto che la tua città non ha ancora uno spazio ad essi dedicato, come tutte le città che si rispettano. Quel muro, caro Giuseppe, ha ospitato  per tantissimi anni ( ma tu sei giovane ) la cabina elettrica dell’Enel, che serviva come centrale di distribuzione della corrente al tuo Borgo Marinaro… Quel muro, su cui le amministrazioni della tua città non hanno mai voluto concedere una licenza edilizia oggetto di varie richieste da parte dei proprietari, è rimasto lì non per colpa nostra e non si è potuto mantenere come progetto realizzato nel 2006 e qui allegato per le devastazioni della furia del mare. Quel muro è servito da pubblico parcheggio, in aiuto al tuo Comune, nei giorni caotici del mercato settimanale di sabato…

Quel muro, caro Giuseppe, faceva parte di una proprietà oggetto di esproprio da parte della tua Amministrazione che, ancora oggi, non ha mantenuto l’impegno dell’equo indennizzo.

Ma queste sono tutta un’altra cosa, rispetto alle faraoniche opere realizzate che segneranno -è il caso di dirlo, albo signanda lapillo- le imprese, al pari del littoriale Ventennio… Ai posteri l’ardua sentenza. Quei posteri che sborseranno quattrini per anni per pagare in collettività i mutui contratti. Non voglio entrare nei meriti o demeriti di cosa hai fatto finora, ma mi riserverò di farlo, documentando puntigliosamente quanto affermerò. Per intanto, faccio cenno ai commenti dei lettori di Cetraro In Rete, con particolare riferimento a quelli degli anonimi “Yuuuu!!!!!!!!!!!” e “Cittadino Cetrarese“. Li hai letti?

Buon lavoro, Sindaco. Un saluto cordiale
(segue foto della proprietà, secondo progetto di Tecnico incaricato)

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