La nostra è l’indignazione e la rabbia, idealmente, di oltre 150mila cittadini, residenti nell’intera fascia tirrenica cosentina, a cui è stato sottratto, da un mese, il diritto di dormire sonni tranquilli nel poter trovare, a pochi passi da casa, il luogo idoneo e sicuro dopo far nascere i loro figli, soprattutto in casi di improvvise complicazioni della gravidanza.
Aspettare solo l’ultimo giorno dei presunti trenta, ritenuti disponibili per poter decidere l’accettazione della nomina di Primario, ben sapendo quali conseguenze burocratiche tutto ciò avrebbe comportato, riteniamo sia poco onorevole per la figura di una stimata e seria persona, come il dott. Raffaele Misasi e una offesa alla deontologia professionale del Dirigente Medico.
Per fortuna, adesso la farsa è finita!
Ma la conclusione, ci sia concesso di dire, questo Coordinamento l’aveva anticipata già dopo aver ascoltato le inquietanti e inaccettabili condizioni imposte dallo stesso dottore per la sua decisione.
Solo amministratori e forze sindacali allocchi e dilettanti sarebbero potuto incorrere nella trappola e, cose dell’altro mondo, avrebbero potuto cercare di pietire la sua benevolenza, con una lettera così sentimentale e sdolcinata da aver fatto provare raccapriccio a chi, delle Istituzioni, ha una un concetto nobile e dignitoso. La Dirigente-Reggente dell’ASP di Cosenza, dott. Erminia Pellegrini, a tal punto, non perda un solo attimo ad indire un nuovo avviso per il conferimento di incarico quinquennale di Direttore UOC di Ostetricia e Ginecologia dello Spoke Cetraro-Paola! Nelle more, provveda alla nomina di un Dirigente Medico responsabile, ex art. 18.
Non ci sono più alibi!
C’è soltanto da fare il proprio dovere, nella piena e totale applicazione delle norme vigenti. Non altro. La nomina avvenuta del Primario e il totale superamento di tutte le prescrizioni emanate dalla Task Force ministeriale, pertanto, sono stati finora solo inganni, propaganda, furberie e millanterie insieme, protezionismi, che non hanno consentito l’ottenimento della deroga relativa alla ripresa delle attività del Punto Nascita. Il gioco è finito!
L’intera U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia dello Spoke tirrenico deve essere messa nelle condizioni di poter offrire prestazioni sanitarie secondo la quantità, la qualità, la sicurezza, per le donne e i bambini, previsti dalla legge. Le prestazioni del Reparto di Ginecologia non possono che essere riattivate secondo la loro normalità. Per le 24 ore!
Il Direttore Medico dello Spoke, dott. Vincenzo Cesareo, in modo rispettoso, accorato, deciso, ha chiesto alla Dirigente-Reggente dell’ASP di Cosenza, di essere messo nelle condizioni di farlo. E, le condizioni, dall’alto delle sue competenze e professionalità le ha tutte chiaramente indicate.
Lo Spoke di Cetraro-Paola, né di più, né di meno, merita uguale considerazione di quelli di Castrovillari e Corigliano- Rossano!
Gli sono sufficienti, al momento, solo i Dirigenti Medici che sono in Servizio nella sua U.O.C di Ostetricia e Ginecologia. Se non più sottratti da assurde disposizioni di servizio, possono consentire servizi e turnazioni in piena sicurezza per le pazienti. Tutto il resto, ormai, è solo una dichiarazione di guerra all’art. 32 della Costituzione. Per fortuna, ancora viviamo in una Repubblica democratica regolata dalle leggi.
Sia in un senso che nell’altro!
Cetraro 7 ottobre 2019.