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Ospedale di Cetraro: “È giunta l’ora della rivolta”

L’art. 32 della Costituzione italiana, forse è necessario ricordarlo, recita testualmente: “ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti “. L’Ospedale “ G. Iannelli “ non è patrimonio disponibile della politica al comando o dell’autoritarismo autoreferenziale dei burocratici.

Non appartiene alla città di Cetraro, ma, ma è la testimonianza di una lunga storia civile e di ardue battaglie democratiche del nostro popolo. Rappresenta la conquista del principale diritto dell’essere umano, da parte di tutto un territorio. Vastissimo.

Che va da Tortora a Falerna, servendo l’utenza dell’intera costa tirrenica cosentina. Ma, anche, di quella interna, immediatamente a ridosso della catena appenninica rivolta ad occidente che attraversa la nostra Provincia. E delle migliaia di cittadini bisognosi di cure e assistenza che trascorrono le loro vacanze in tutte le località marine viciniori. Nel caso fosse scomparsa tale realtà dalla mente bacata di qualcuno! E’ giunto, pertanto, il tempo della < ribellione > civile! Non è più possibile tollerare che mamme e bambini possano andare incontro ai pericoli del parto e del dopo parto, attraverso lunghe trasferte in altre Strutture Ospedaliere. Sia che il percorso venga fatto in auto o in autombulanze.

Ma in quale Repubblica stiamo vivendo? Il Punto Nascita di Cetraro deve, per volontà di irresponsabili amministratori o governanti, restare chiuso perché non si riesce a nominare un Direttore di Unità Complessa a tempo pieno, così come indicato nelle disposizioni della Task Force ministeriale? Come non farsi prendere dalla indignazione più stringente nel pensare che si ritardi a raggiungere la possibilità della fine della sospensione delle attività sanitarie, solo perché il Direttore Generale dell’ASP di Cosenza, cui tocca fare nomina, si è dimesso in modo irrevocabile perché < stanco di sopportare tutte le magagne all’interno della sanità provinciale >.

Intanto, qualche giorno, la competente Commissione Regionale per l’Accreditamento e l’Autorizzazione, visitando il Punto Nascita ha rilevato il superamento di tutte le altre principali criticità segnalate dall’ispezione ministeriale. Chiediamo al Sindaco, ancora una volta, un’azione straordinaria, coraggiosa, legittimamente conforme alla sua autorità e alle sue prerogative. Stabilisca, ci auguriamo nel più breve tempo, quando la Massima Istituzione pubblica della nostra città si debba mobilitare per occupare il Presidio Ospedaliero.

Nessun ferragosto che tenga. Se fosse in noi, non aspetteremmo un solo istante, per l’importanza e il significativo che potrebbe avere, oltre al rilievo nazionale, a consegnare la fascia tricolore al rappresentante del Governo, S.E. il Prefetto. Si porti in Prefettura, il Sindaco, e comunichi all’alta Autorità dello Stato che non viene messo nelle condizioni di tutelare il fondamentale diritto alla salute dei suoi cittadini! Saremmo con lui.

Pronti a schierarci contro altre Istituzioni dello Stato che violano, in maniera così indisturbata e impassibile, un diritto della nostra Costituzione. Imponga al Governo Regionale la presenza, nella nostra Struttura Spoke, del Dirigente Regionale alla Saluta, dott. Belcastro. Lo convochi, senza alcun indugio, a tal punto, spettando alla sola Regione, attraverso i suoi emissari sanitari locali, affrettare il tempo dell’ottenimento della fine della sospensione delle attività del Punto Nascita di Cetraro, con il ricorso alla proroga prevista dalla Legge Lorenzin. Per fortuna, un parto è avvenuto felicemente nel nostro Ospedale ieri l’altro.

E’ avvenuto grazie all’assistenza immediata e al grande senso della deontologia professionale degli operatori sanitari. La stessa madre e suo marito, anche ricorrendo alla presenza delle forze dell’ordine, hanno dato un grande e drastico insegnamento a tutti i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche. Quello di essere stati irremovibili nella difesa del più naturale e sacrosanto diritto alla loro salute. Il loro bimbo è venuto al mondo, senza alcun pericolo, nel nostro Ospedale, che abbiamo il dovere di difendere a qualsiasi costo.

Togliendolo dalle mani dei nuovi barbari.

 

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