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Comunali 2015: “Mi aspetto orgoglio e responsabilità”

Last updated on 25 Febbraio 2017

Si voterà il 31 maggio tra confusione, vecchie liturgie e qualche mercante nel tempio.

Giuseppe-AietaCon ogni probabilità si voterà il 31 maggio prossimo anche nella nostra città. Dopo 10 anni passati a governare nella serenità, nella tranquillità e nell’equilibrio politico-amministrativo, ecco affacciarsi vecchi schemi, liturgie antiche e personaggi più interessati al proprio destino che a quello della città. Dico subito che qualcuno di questi ultimi ha governato con me sostenendo per lunghi cinque anni la mia Giunta senza mai contare più degli altri e senza mai condizionare scelte o progetti ma seguendo una linea tutta protesa a realizzare progetti ed opere storiche mai realizzate prima. L’elaborazione politica e progettuale era più forte delle rivendicazioni personali, dei calcoli e dei calcolatori.

Ho partecipato alle ultime consultazioni per formare una lista che fosse in continuità con i 10 anni appena trascorsi e qui ho drammaticamente scoperto che quel clima non c’è più. Non c’è più perché è riemersa la preoccupazione sul destino dei singoli, non c’è più perché si vuole contraddire la storia politica recente, non c’è più perché sono ritornati i calcoli e i calcolatori.
Intendiamoci: in questi anni non abbiamo fatto tutto ciò che i cittadini avrebbero meritato ma vi assicuro che abbiamo fatto molto più di quello che avevamo immaginato.

Non saprei dirvi come andrà a finire, ma so dirvi quel che io farò!

Intanto lavorerò a salvare il salvabile, a ritrovare l’unità, ad isolare spinte egoistiche che porteranno la città nel baratro dei conflitti, delle speculazioni, del detto e non detto, della calunnia fomentata dal venticello della maldicenza. Il rischio, per essere chiari, è che si torni ad una stagione che avevamo dimenticato e che aveva bloccato la città.

In questi anni abbiamo investito su giovani amministratori che avrebbero dovuto raccogliere un’esperienza e farla diventare metodo; giovani ai quali era stato concesso l’onore di amministrare la città grazie al sacrificio di uomini con esperienza che avevano loro lasciato spazio e autonomia rischiando – per le conseguenti rotture in seno alla maggioranza – addirittura di sciogliere il Consiglio comunale per la risicata legge dei numeri. Oggi, da loro, mi aspetto uno scatto d’orgoglio mentre dai più maturi mi aspetto responsabilità.

Fino a questo momento ho assistito solo ad una pallida versione di ciò che è stato in questi 10 anni.

Addirittura capita che nelle confuse riunioni di questi giorni ci sia chi – pur continuando ad amministrare attraverso proprie espressioni politiche ( quest’ultime garbatamente fuori mischia) – si ostina a rinnegare il recente passato polemizzando con chi ha amministrato e, paradossalmente, si assiste al colpevole silenzio di chi tutt’ora amministra consentendo di far mortificare una storia lunga, profumata e bella.
Siamo al disordine politico!

Qualcuno, a questo punto, potrebbe chiedere: ma tu che stai facendo per rimettere ordine in una coalizione di cui orgogliosamente sei andato fiero in questi anni?

Bene, una cosa è certa! Non starò a guardare, tenterò di recuperare ciò che si può recuperare, tenterò fino alla fine di preservare ciò che è stata la forza di questi anni, lavorerò a restituire ordine all’intricata fase in cui tutti ci siamo infilati consapevole che se non ci riuscissimo sarebbe davvero la fine di una esaltante stagione in cui solo la forza della lealtà e del coraggio ha tenuto in questi anni.

Alla fine sceglierò da che parte stare senza farmi ingabbiare da vecchi schemi, tenendo ferma la barra sull’unico obiettivo che ha animato questi anni: il bene della città.

In questi giorni sto raccogliendo il punto di vista dei cittadini, lo sto facendo telefonicamente mentre percorro in lungo e in largo la Calabria per via della mia nuova responsabilità istituzionale. Potrei starmene comodamente lontano dalle dinamiche politiche cittadine. Ma questa è la mia città, la città che mi ha consentito tante soddisfazioni, la città che nelle urne mi ha fatto trovare sempre più di quanto mi aspettassi, per cui non posso stare indifferente per paura che le mie scelte possano procurarmi rotture con una parte anziché con un’altra.

Alla fine farò le mie scelte come i cittadini mi chiedono di fare. Ma fino ad allora tenterò disperatamente di trovare una sintesi in cui qualcuno dovrà cedere un pezzo del proprio orgoglio come spesso è accaduto in questi anni. In politica quando qualcuno cede per il bene di tutti diventa un gigante.

Intanto credo che la vicenda politica della nostra città debba trovare la giusta considerazione anche dei livelli provinciali perché il rischio implosione e fallimento è alto e non può sfuggire la delicatezza del momento che stiamo vivendo. Bisogna trovare una via d’uscita e tentare tutte le strade possibili. Alla fine le avremo tentate tutte e se nessuno dei nostri tentativi sortirà soluzioni allora tutto sarà rimesso alla scelta e alla responsabilità dei singoli.

Ed io sarò tra questi con lealtà e chiarezza, con coraggio e schiettezza come sempre in questi anni è stato.

Fonte: Profilo Facebook Giuseppe Aieta

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