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Lo strano caso… delle comunali!

Last updated on 25 Febbraio 2017

In condizioni normali, la competizione elettorale che va profilandosi nel nostro paese condurrebbe alla schizofrenia anche il più serafico degli elettori. Tuttavia, Cetraro di ordinario ha solo l’alternarsi del giorno e della notte. Avviene così che, mandato in pensione il Magnifico, la consiliatura uscente, esposta presumibilmente a dosi massicce di radioattività, si sia trasformata in un policefalo politico.

LostranocasoOrbene, è noto che una società è bella dispari (uno è poco tre son troppi); quale soluzione, dunque, a questo Cerbero politico?

Presto fatto: una lista unica ed il suo clone. Un vero e proprio bis in idem. Risultato? Un doppione politico che si contende l’attuazione del comune programma amministrativo (non ancora del tutto realizzato), animato dallo stesso senso di solidarietà verso i più deboli.

Entrambe le compagini, difatti, hanno accolto in parti uguali al proprio interno la pseudo opposizione uscente di centro-destra, purtroppo orfana di satrapi, ideali ed ideologie. A sentir loro ben altre sarebbero le motivazioni ma, nella realtà, è la fratellanza che li contraddistingue ad averli accomunati.

Due entità politiche forti, non fosse altro che per la loro longeva esperienza. Chi fra le due prevarrà? Dipende dal lavorio martellante che ciascuna di esse ha finora praticato, poiché per loro, vecchi volponi, la campagna elettorale si è già conclusa.

Conseguentemente, il 31 maggio, per gli “ammutinati del Bounty”, si tratterà solo di ratificare quanto già rastrellato.

V’è poi, o meglio è stata ipotizzata nello “spazio limitato di un mattin” (per dirla alla Fred Buscaglione), una terza lista, tutta colorata, solo annunciata ma mai nata, il cui unico fine era, secondo quanto si è potuto apprendere dal suo ideatore, quello di scuotere le coscienze attraverso la provocazione. Più che una provocazione, a qualcuno è parsa un’incoscienza surreale (scusate l’ossimoro) in puro stile carnascialesco da legge Basaglia. Insomma, una vera e propria illusione ottica, così come l’arcobaleno. Già questo potrebbe bastare per condurre gli indecisi alla follia, ma non è così.

Ecco, dunque, spuntare una quarta lista, un gruppo trasversale, politicamente inesperto, ma solo in apparenza. Parte dei suoi componenti, difatti, proviene da circoli creati da senior della politica cetrarese. Saranno competitivi tanto quanto lo sono stati quelli del laboratorio politico rendese capace di aver espugnato la roccaforte socialista? Chissà!

Città diverse, soggetti differenti, culture dissimili. Un obiettivo tuttavia li accomuna: liberare il proprio territorio.

A Rende lo scopo è stato raggiunto, qui da noi stanno battendo palmo a palmo le contrade per riuscirci, perché è principalmente da quei territori che derivano i voti che fanno la differenza.

Infine, ci sono quelli dell’ultimo minuto: vestali intransigenti animati dal senso d’imparzialità. Avranno, però, le doti per scardinare il dogma secondo cui “la giustizia non è di questo mondo, ma dell’altro”, come disse Papa Pio VII al Marchese del Grillo? Chi vivrà vedrà. Frattanto sono tutti “ai materassi”, anche chi crede di avere la vittoria elettorale in tasca.

Non mi resta che concludere citando una frase suggeritami accidentalmente da un amico e ripresa da un articolo di Alberto Massazza: “Se i cittadini in grande maggioranza continuano a farsi affascinare dalla rappresentazione piuttosto che dalla reale capacità di risolvere le questioni, la responsabilità non può più essere addebitata a un potere che non ha più mezzi coercitivi per imporsi, ma ai cittadini che, pur potendosi dotare dei mezzi per fare scelte ponderate, per pigrizia o per ignoranza non li utilizzano“.

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