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“Lo Spoke Cetraro-Paola, come modello di Organizzazione Sanitaria, è ragionevolmente fallito!”

Non ci saremmo mai aspettati, pur navigati nell’agone politico, che un partito utilizzasse la tragica morte di una giovane mamma a sostegno della sua misera battaglia contro il mantenimento del “Punto Nascita” nella Struttura Ospedaliera di Cetraro.

È questa un’azione indegna, inqualificabile, spregevole.

Quel documento redatto dal P.D. e pubblicato martedì scorso, 21 agosto, reca offesa alla storia, alla cultura, al grande patrimonio di princìpi etici e morali che appartengono alla nobile città di Paola. Suscita, ancor più, sentimenti di sdegno e raccapriccio il fatto che la stessa tragedia viene usata come strumento di difesa di un anonimo Presidente del Consiglio, ritenuto offeso nell’onore.

Lo abbiamo già detto e ripetuto. Solo uomini sciocchi e utili idioti possono riferire il presente e il futuro destino dello Spoke Cetraro-Paola alle persone del Presidente del Consiglio di Paola e al Consigliere Regionale di Cetraro.

Entrambi contano, oggi, meno del nulla.

Solo il passato è a loro carico.

Ci si metta l’animo in Pace! Lo “Spoke” Cetraro-Paola, come modello di Organizzazione Sanitaria è ragionevolmente fallito a causa dell’assalto imperterrito, per dieci lunghi anni, di politici, di amministratori, di massoni.

In tanti sperano, nella città di San Francesco, che accada qualche episodio tragico ed eclatante di malasanità, per immaginare il trasferimento di alcune U. O. nello Spoke di Paola! E per questo motivo, si richiede testardamente l’applicazione del Decreto Scura. Si, proprio il Decreto 64 di quell’innominabile Commissario Straordinario, la cui gestione ha aggravato i problemi della Sanità calabrese.

Gli stessi Ministeri vigilanti, il 4.4.2019, hanno bocciato la sua incompetenza e improvvisazione, accertando l’elevazione della spesa di oltre 60 milioni di euro, rispetto alla copertura di 100 milioni dell’anno precedente.

Bene ha fatto il Dirigente dell’ASP di Cosenza a non attuare il Decreto 64, ritenendo doveroso procedere, per prima cosa, e nell’interesse delle popolazioni del Tirreno cosentino, a una verifica strutturale ed economica all’interno del nostro Spoke.

Quando si ha a fare con la salute e la vita della gente, soprattutto, dovrebbero contare i dati sanitari e le strutture disponibili per poter offrire, in condizioni di suprema efficienza ed efficacia, un servizio di assoluta priorità in una nazione civile.

Ebbene, a tal punto, è necessario presentare al mondo le due Strutture dello Spoke.

La Struttura di Cetraro conta su 50.000 mq di superficie. Dislocata su 3 padiglioni, ha una capacità ricettiva di 500 (dicasi Cinquecento) posti letto.

Gode di un’ampia aria di elisuperficie e si collega alla S.S. 18 con tante vie di accesso, sia per quanti provengono dal Nord, che dal Sud. Sono 4 (quattro) le sale operatorie di cui dispone, per le loro moderne dotazioni strumentali, già da oltre 15 anni sede di DEA di 1° livello.

Da tutti riconosciuta eccellente e ben guidata l’ U.O. di Rianimazione, dotata di 6 posti letto, facilmente estensibili a 10. Contiene 2 cabine di Trasformazione, di recente costruzione e un Gruppo elettrogeno di ultimissima generazione. Nuovi UPS, per le U.O. di Dialisi e Diagnostica per immagini.

Con i suoi 9 ascensori, di cui 2 con accesso diretto nelle Sale Operatorie, consente prestazioni di assoluto efficienza e sicurezza in casi di emergenza/urgenza. Senza dimenticare, in ultimo, la recente realizzazione di una U.O. di Diagnostica per immagini, con attrezzature ultra-moderne, quale la TAC e RMN. Presentiamo al mondo, poi, la Struttura Ospedaliera di Paola. Il Rapporto Barberi, ex Capo della Protezione Civile Nazionale, l’ha indicato come l’l’Ospedale pubblico a più alto rischio sismico. E la colloca al 7° posto nella graduatoria di vulnerabilità sismica su 5.000 edifici pubblici verificati in Calabria. Spesso, qualcuno dimentica che è stata edificata su una collinetta considerata dal PAI (Piano Assetto Idrogeologico) Zona R4. Ovvero ad altissimo rischio. Conta, oggi, 150 posti-letto. 2 sole Sale Operatorie, di cui 1 riservata H24 per le urgenze, l’altra per la chirurgia di elezione Non si è ancora ottemperato pienamente alle prescrizioni del NAS dell’Arma. Vanta un solo ascensore porta-lettighe che costringerebbe, per qualche guasto possibile, a portare i pazienti in Sala Operatoria a spalla. Così come si faceva una volta.

L’elisuperficie è solo immaginabile. Non esiste, presso la Struttura, un’area adeguata. Dal Nord, non si raggiunge l’Ospedale se non si fa un bel tour nelle strade cittadine e del Centro Storico. Quanto grandi siano le responsabilità civili e penali di coloro che dispongono l’attuale organizzazione dei Servizi nello Spoke, non occorre essere uno scienziato per capirle! La salute della persona è una cosa seria! Non la si può barattare certamente, come fa il P.D. di Paola con la difesa di un Presidente del Consiglio Comunale ferito nell’onore.

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