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L’interminabile calvario del reparto di lungodegenza

Last updated on 26 Febbraio 2017

“I lavori iniziano nel febbraio del 2013 e prevedono l’adeguamento di sole cinque stanze da adibire a ricoveri, e Dio solo sa come sarebbero necessari almeno 20 posti! Quasi alla fine degli stessi, la Direzione sanitaria interviene perché non sono stati eseguite le operazioni per garantire la continuità assistenziale dell’ossigeno. In altre parole, le bocchette dell’erogazione sono state lasciate nei bagni appena ultimati. E manca anche l’adeguamento elettrico! Al termine, ovviamente dopo un’altra gara d’appalto, la Direzione pretende, giustamente, anche una controsoffittatura dei corridoi, dove ancora corrono a vista i tubi del riscaldamento e dell’impianto elettrico, e richiede la climatizzazione. Ma, purtroppo, ancora le cinque stanze non sono ancora state consegnate, e siamo ad un anno dall’inizio del calvario! Figuriamoci, poi, i tempi previsti per la TAC, che giace ancora imballata! Per non parlare della nuova risonanza magnetica…”

È questo lo sfogo dell’esponente politico Mirko Spano’, di Autonomia e Diritti, che – in una nota rilasciata ieri, dopo aver ricostruito il calvario del reparto di lungodegenza presso lo stabilimento ospedaliero di Cetraro – si chiede quando finalmente termineranno i lavori di adeguamento dei locali.

Una domanda, fa sapere infine Spano’, che numerosi cittadini continuano a porgli continuamente.

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