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Lettera aperta del Sindaco per il Tribunale di Paola

Last updated on 25 Febbraio 2017

Il Sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, tramite la sua pagina Facebook, invita alla mobilitazione tutti i colleghi del tirreno cosentino affinché partecipino alla manifestazione che si terrà a Roma, di fronte a Palazzo Madama, prevista per giorno 24 luglio, contro la chiusura del Tribunale di Paola. Ecco la missiva.

«Cari colleghi,
avrete sicuramente ricevuto la lettera del presidente nazionale dell’ANCI Graziano Delrio che invita, per il prossimo 24 luglio, tutti i sindaci italiani a partecipare alla manifestazione che si terrà a Roma di fronte a Palazzo Madama.

Un invito alla mobilitazione contro gli inaccettabili tagli decisi dal Governo nel suo decreto sulla revisione della spesa al quale noi vorremmo unire una forte ed incisiva protesta per la chiusura dei tribunali calabresi ed in particolare di quello di Paola.
Sarebbe importante, infatti, che nella stessa giornata del 24, una numerosa delegazione di sindaci del Tirreno cosentino si recasse di fronte al Ministero di Grazia e Giustizia, per contestare un provvedimento che, se portato a compimento, risulterebbe particolarmente grave, sia per i disagi che arrecherebbe alla popolazione di un vasto comprensorio, sia perché farebbe venire meno un presidio di legalità in una zona dove sono storicamente presenti fenomeni di criminalità organizzata, agli esponenti dei quali, tal modo, giungerebbe un inaccettabile messaggio di debolezza da parte dello Stato.

Per quanto sopra detto riteniamo di rivolgere, con forza, un appello all’adesione ed alla partecipazione unitaria delle iniziative del 24 a Roma, di tutti i sindaci del comprensorio del Tirreno cosentino.

Un appello a cui non possono restare indifferenti tutti gli amministratori dei nostri territori che affrontano una quotidianità fatta di “lacrime e sangue”, conseguenza dei tagli operati alle risorse destinate agli enti locali e di un brutale smantellamento del welfare operato in nome di un rigore ispirato da criteri meramente “ragionieristici”.

È ora di dire basta, di levare una voce forte ed autorevole prima che i comuni, che dovrebbero essere strumenti di crescita e primi riferimenti dei cittadini, collassino drammaticamente uno dietro l’altro sotto la scure dei tagli lineari del Governo così come drammaticamente denunciato dal Presidente dell’ANCI in un’intervista : “Siamo praticamente a quattro mesi dalla chiusura del bilancio del 2012 e tagliare i trasferimenti nell’ultima parte dell’anno significa mandare in dissesto la gran parte dei comuni interessati”.

Razionalizzare, ridurre gli sprechi è un obiettivo sul quale tutti concordiamo – come rileva giustamente Delrio- ma non bisogna per questo colpire con l’accetta solo le già esangui risorse dei comuni.

A questo quadro più che allarmante che già di per sé giustifica il ricorso alla protesta si deve aggiungere, per i sindaci del sud, la profonda indignazione per il sostanziale avallo del Governo all’emendamento leghista che di fatto cancella il Sud delle priorità del nuovo Fondo per l’innovazione tecnologica, istituito dal Decreto Sviluppo.

Un fatto particolarmente grave che rivela la vera natura di un esecutivo che si presenta come tecnico ma che palesa una profonda visione ideologica, in continuità con i Governi precedenti che hanno assegnato al meridione un ruolo marginale di territorio da depredare, senza considerarlo una risorsa e senza destinare ad esso le risorse necessarie per la sua ripresa.

È per questo che occorrerà essere presenti a Roma, unire la propria protesta a quella di tutti i sindaci italiani, evidenziando, nel contempo, il profondo malessere e le inquietudini che vivono i territori del Tirreno calabrese.

Occorre proseguire nell’unitarietà della nostra azione, già attuatasi sulle problematiche susseguitesi nel nostro comprensorio nei mesi scorsi (sanità, giustizia, scuola, trasporti etc. ) e che spesso hanno visto gli amministratori fianco a fianco, senza sterili campanilismi, in difesa dei diritti dei cittadini.

In questo senso una considerevole novità è stata rappresentata dalla nascita di un importante organismo come la “Conferenza permanente dei Sindaci dell’Alto Tirreno cosentino”.

Tocca a noi sindaci, per i il ruolo istituzionale che ricopriamo e che i cittadini hanno democraticamente conferito, saper trasformare la rabbia ed il disagio crescente nei nostri territori, prima che si trasformi in contestazione cieca ed incontrollabile.

Per questo dobbiamo essere tutti a Roma con il simboli che incarna l’ufficialità del nostro ruolo, la fascia tricolore, per dimostrare che il Tirreno cosentino vuole far sentire civilmente, ma con forza, la sua voce contro un Governo che rinnega i principi di solidarietà sanciti dalla nostra stessa Costituzione impoverendo ancora di più il nostro Sud e togliendo ai Comuni il ruolo di primo presidio sociale per i cittadini.

Il Sindaco di Cetraro

Giuseppe Aieta»

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