È di oggi la notizia che l’acqua non è nuovamente potabile. Ordinanza sindacale n. 52 del 25.09.2014 del Comune di Cetraro.
Anche se solo per una parte del territorio cetrarese (tutta la frazione marina, da Lampetia a Loc. Fiumicello), ci ritroviamo nuovamente a dover fronteggiare con quello che è diventato un imbarazzante e vergognoso disservizio per la comunità.
È da anni che la situazione continua così ed è da anni che l’amministrazione comunale continua a far finta di niente senza pensare ad un piano per la definitiva risoluzione del problema.
Come Meetup, ci eraravamo occupati già diverse volte del problema chiedendo al Sindaco delucidazioni in merito (lettera aperta di dicembre 2013 e Maggio 2014), ma mai abbiamo avuto risposta in merito, neanche per una forma di educazione o rispetto verso persone che semplicemente difendono i propri diritti.
Nel mese di giugno abbiamo anche proposto ai cittadini una petizione (potete leggere il testo in fondo all’articolo) e abbiamo atteso immobili fino a che nuove analisi confermassero nuovamente le nostre perplessità e le nostre certezze: il sistema idrico a Cetraro “fa acqua da tutte le parti”. Non solo per quanto riguarda l’aspetto sanitario, ma anche per le modalità per le quali viene richiesto il pagamento del servizio ai cittadini cetraresi.
Dopo la lunga attesa, oggi stesso abbiamo consegnato al protocollo del Comune di Cetraro, la petizione su “Acqua Bene Comune”.
Di seguito la lettera che accompagna la petizione rivolta al primo cittadino Giuseppe Aieta.
“Egregio Sig. Sindaco,
i sottoscritti appartenenti al Meetup “Cetraro a 5 Stelle”, con la seguente petizione intendono sottoporre alla Sua attenzione, a quella della Giunta e dell’intero Consiglio Comunale alcune considerazioni relative al servizio di erogazione dell’acqua potabile, problema che la nostra comunità sente particolarmente.
Già nel mese di dicembre 2013 indirizzammo alla Sua attenzione una lettera con la quale, in sostanza, ponevamo una serie di domande in merito al servizio di acqua potabile, chiedendo alcune delucidazioni.
Nell’occasione il Suo silenzio istituzionale fu assordante: nessuna risposta ci venne data, né al movimento né, cosa ancora più allarmate, come cittadini.
Credendo fermamente che il problema non sia di poco conto e non riguardi solo pochi cittadini, abbiamo così deciso di coinvolgere gli stessi attraverso una petizione pubblica, massima espressione di democrazia che fa nel caso specifico da contraltare al silenzio istituzionale di cui dicevamo.
In allegato troverà quindi la petizione sottoscritta da ben 528 cittadini – di diversa estrazione culturale e politica – le cui firme sono state raccolte presso i nostri gazebo tutti i sabati del passato mese di giugno. Firme apposte da residenti a Cetraro i quali spontaneamente hanno voluto manifestare il loro disappunto sulla questione dopo aver letto la petizione e, a volte, aver chiesto chiarimenti.
Considerato che Lei non ha voluto tener in nessun conto la nostra del dicembre 2013, siamo certi che questa volta vorrà prestare la giusta attenzione alle nostre richieste, rappresentative di ben 528 cittadini cetraresi, e che vorrà altresì al più presto darci una risposta in merito alle tre questioni sollevate nella petizione alla luce delle seguenti considerazioni:
1) in altri comuni italiani dove si è riscontrata la stessa problematica di non potabilità dell’ acqua, si è deciso, o lo ha deciso l’autorità giudiziaria, di ridurre o far ridurre la tariffa del 50% per i periodi in cui il servizio era deficitario;
2) la rete idrica di Cetraro è ormai vecchia, tendente al “colabrodo” per le infinite perdite, con conseguente enorme dispersione di risorsa idrica, e che la maggior parte dei problemi sono da imputare ad una difficile quanto improbabile manutenzione;
3) sulla scorta della recente giurisprudenza e dottrina, nonché della scelta operata da diversi Paesi europei, l’obbiettivo condivisibile da recepire e promuovere deve essere quello di un utilizzo ‘critico e controllato’ del ‘bene Acqua’ al solo fine di garantire il benessere della collettività.
L’adottare un sistema di pagamento a consumo e non forfettario come quello attuale rientra sicuramente in quest’ottica.
Restiamo in attesa di un sollecito riscontro e pregandoLa di voler partecipare la presente al Presidente del Consiglio Comunale per la comunicazione al Consiglio stesso, porgiamo distinti saluti.”
Ricordiamo anche si seguito il testo della petizione:
“Per come contemplato dall’art.37 dello Statuto del Comune di Cetraro oltre che dalle leggi nazionali, si propone una petizione volta a richiedere un intervento risolutivo sulla questione delle acque non potabili erogate alle utenze cetraresi dal servizio idrico comunale.
Appurato che l’acqua non ha il requisito di potabilità perché vi sono stati riscontrati “coliformi totali”, batteri dannosi alla salute dell’uomo, contestualmente si vogliono conoscere anche le cause di tali presenze, cioè se sono da imputare al cattivo stato delle condotture, dei serbatoi, delle sorgenti o se l’acqua arriva già inquinata da fuori paese attraverso altri approvigionamenti.
Inoltre, visto che dall’anno 2011 a oggi il servizio è finalizzato all’utilizzo dell’acqua solo per utilizzo igienico, si richiede di applicare lo sgravio del 50% del canone acqua per i periodi di non potabilità a quelle utenze che si trovano nelle zone indicate nelle seguenti ordinanze sindacali:
N. 28 del 31.05.2011 – N. 40 del 25.10.2011 – N. 7 del 14.02. 2012 – N. 30 del 05.10.2012 – N. 37 bis del 28.12.2012 N. 15 del 19.03.2013 – N. 20 del 06.05.2013 – N. 31 del 10.07.2013 – N. 38 del 10.09.2013 – N. 42 del 15.10.2013 – N. 19 del 08.04.2014.
Infine, in merito al calcolo della tariffa del canone da corrispondere da ogni utenza, si richiede di ottemperare alle disposizioni previste dall’art. 21 del Regolamento Comunale per la Distribuzione dell’Acqua Potabile adottato dal Consiglio Comunale con delibera n. 7 del 18.02.99, modificato con deliberazione del C.C. n. 54 del 21.12.201, n. 15 del 05.05.2007 e n. 16 del 10.06.2010, che prevede che “la somministrazione dell’acqua è effettuata esclusivamente a consumo, verificabile attraverso lettura dei contatori”.
Non ci resta che attendere, confidando nella disponibilità del Sindaco e dell’intera Amministrazione Comunale a voler rispondere in modo esaustivo e nel più breve tempo possibile proponendo una soluzione definitiva al problema.