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La sezione A.R.I. di Cetraro e la sua storia

Last updated on 29 Agosto 2021

Ogni tanto ci piace parlare di talenti cetraresi che meriterebbero maggior fortuna. E a volte, ci piace anche dare spazio a organizzazioni poco conosciute che, allo stesso modo, dovrebbero essere conosciute ai più. È il caso della sezione Radioamatori di Cetraro, un’importante realtà che merita, certamente, il plauso di tutti.

Sin dalla sua costituzione, la sezione Radioamatori cetrarese si è sempre contraddistinta per il suo costante e prezioso intervento in casi eccezionali, di pericolo ed emergenza, quali: alluvioni, terremoti e altre calamità naturali. E nel tempo, il suo operato non si è fermato a ciò. Gli instancabili volontari si sono prodigati anche nell’essere un valido ausilio delle forze dell’ordine, sin dai tempi in cui, la Protezione Civile non era stata ancora costituita, e contribuendo a svariati salvataggi in mare.

La sezione di Cetraro nacque nel 1968, come un semplice gruppo di radioamatori, voluto fortemente dal cetrarese Gino Costanzo, che ne fu anche il Fondatore e il Presidente, e a cui l’odierna sezione è intitolata. Oggi la carica di Presidente è ricoperta da Antonio Martilotta, coadiuvato dal Segretario Giuseppe Riganello e da molti altri volontari.

La sezione si è distinta nel 1980, nell’ambito della Protezione Civile, durante l’intervento nel terremoto verificatosi in Campania e nell’organizzare la prima esercitazione avutasi in Calabria denominata Aspromonte 1.

La sezione è celebre anche per essere l’unica di Calabria ad indire sul proprio territorio – e precisamente nel mese di luglio di ogni anno – una gara che coinvolge i radioamatori di tutta Italia e che consiste nello scovare un’apparecchiatura radio, emittente un segnale, accuratamente occultata sul territorio cetrarese (pratica nota come Radiolocalizzazione).

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