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La “confessione”, l’ultima moda…

Last updated on 29 Agosto 2021

Mi sia consentito ironizzare su un tema delicato. Ma sto notando una corsa frenetica di alcuni personaggi verso un tipo di confessione: essere stati violentati!

Matteo-RenziHa incominciato Lapo, confessando che quel trauma l’avrebbe (il condizionale è d’obbligo) subito in un convento di salesiani (la smentita di quest’ultimi verte sul fatto che il presunto violentato non sia stato mai ospite del loro Ordine).

Anche Nina Moric non ha perso tempo nel confessare la stessa cosa.

Insomma, ho avuto una strana impressione: se non sei stato violentato non sei “nessuno”. E allora io, che voglio essere “qualcuno”, senza timore confesserò: sono stato violentato (mentalmente però, avissima fa!). E svelerò, senza alcun timore il nome del mio “violentatore”: Matteo Renzi! Si, proprio lui!

È successo qualche mese fa, sul porto di Cetraro. E fu una violenza di gruppo, anzi, un “triangolo”. Si, perché (confesserò anche questo) c’era anche il sindaco di Cetraro, violentato anche lui (sempre mentalmente!).

Entrambi però, dopo un po’ di tempo ci siamo ripresi dallo choc, o almeno cosi credevo.

Invece, mente io l’abbandonavo perché, giorno dopo giorno, sul suo carrozzone salivano tutti: vecchi tromboni, buffoni di corte, sindacalisti venduti, profeti del nulla ecc., il mio amico sindaco, invece, ci ricadeva!

Mah, non lo capisco. Se l’avessi fatto io avrebbe avuto un senso, perché da “nessuno” aspiravo a diventare “qualcuno”.

Ma lui, che già è “qualcuno”, perché l’ha fatto?

Ai posteri l’ardua sentenza!

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