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La Bandiera Blu, i Borghi più Belli d’Italia, le Città Slow e la fame di futuro

L’assegnazione del prestigioso riconoscimento alla nostra darsena turistica ha ingenerato, come facilmente prevedibile, una diffusa e trasversale soddisfazione nonché un giustificato orgoglio in tanta parte della comunità, forse ancora poco avvezza all’attenzione dei media nazionali per notizie particolarmente positive che la riguardano.

La Bandiera Blu, che deve rappresentare solo un punto di partenza, è la obiettiva certificazione (visto che è la FEE con sede in Danimarca a riconoscerla) delle grandi potenzialità di un luogo d’eccellenza come il nostro porto, ma allo stesso tempo uno stimolo per noi tutti a proseguire sulla realizzazione di questa idea di città che vuole valorizzare e qualificare, sottraendoli al degrado, innanzitutto i suoi luoghi simbolo, proprio perché in quello che normalmente viene definito Turismo Culturale, o più propriamente identitario fino alla dimensione esperienziale, riconosce il suo naturale interlocutore.

Proprio per questo allora pensammo che la città dovesse necessariamente dotarsi di un Museo Civico e capimmo come fosse indispensabile recuperare il nostro patrimonio culturale, prima fra tutte la Fontana del Nettuno e la sala del Consiglio con le sue opere pittoriche che la arredano. Allo stesso modo ritenemmo di dover partecipare come soci fondatori alla Condotta Slow Food della Riviera dei Cedri oppure offrire ai visitatori occasioni di confronto e di svago, “obbligandoli” a spostarsi nei luoghi del riscatto della città, come il porto o il giardino di Palazzo Del Trono, per accostarsi a tutto ciò che parlasse il linguaggio della bellezza e perciò l’arte e la buona musica per prima.

Ma tutto ciò continuerà ad avere senso se la comunità avrà ancora fame di futuro e se alle difficoltà della quotidianità, che pur sussistono, saprà anteporre quelle ambizioni di crescita che devono collocare la nostra cittadina in una dimensione che per le sue potenzialità non può più essere territoriale o regionale.

Da domani, proprio perché siamo ancora affamati di futuro, lanceremo due nuove sfide, rivolte innanzitutto a noi stessi: la prima, la bandiera blu per le spiagge, la cui domanda di ammissione lo scorso anno non potemmo inoltrare perché l’unico (!) dato non ancora raggiunto rispetto ai rigidi parametri richiesti è la fatidica soglia del 30% dei rifiuti differenziati che ad oggi, almeno nel dato parziale del mese di aprile, è stato raggiunto o quasi.
La seconda, che proporró al Consiglio Comunale, visto che è richiesto dall’Anci il via libera del civico consesso, il riconoscimento di Cetraro come uno dei Borghi più belli d’Italia, che se ottenuto sancirebbe definitivamente la straordinaria bellezza di questa città di mare, della sua millenaria storia e del suo non convenzionale patrimonio artistico e culturale.

Io ci credo, ma per vincere la sfida è necessario che ognuno faccia il suo.

Fabio Angilica, vicesindaco di Cetraro

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