Si è appena concluso il 53° salone nautico internazionale di Genova. Si diceva che quest’anno sarebbe stato critico per il settore nautico, ma noi, vedendo i risultati del porto turistico di Cetraro, non ci credevamo e quindi siamo andati a controllare di persona. Arrivati nel solito hotel di Lavagna, già i primi segnali non erano entusiasmanti: hotel semivuoto, nessuna difficoltà nel prenotare e nessuna difficoltà nel parcheggiare l’auto.

Salone-nautico-di-GenovaGiovedì 3 ottobre facciamo il nostro ingresso al salone intorno alle ore 10 con il solito entusiasmo degli operatori nautici con voglia di crescere e di aggiornarci, ma, ahinoi, guardandoci intorno vediamo un totale cambiamento (in negativo) rispetto agli altri anni.

Il padiglione principale era completamente chiuso, nessuna barca a secco, tutte le barche erano state spostate in acqua, pochissime presenze e assenze importanti di colossi come Navionics, Jeppesen e molti altri.

In quattro ore l’avevamo girato tutto e visto che non avevamo più niente da fare, ci siamo messi a intervistare gli operatori storici sul perché ci fosse stato quel calo.

La risposta unanime è stata in primis la crisi, ma la maggior parte ci ha detto che i costi per gli espositori erano troppo elevati.

Questo ci dispiace, anche perché, soprattutto in questo periodo dovrebbero fare una politica diversa per un settore, che se continua cosi, rischia di scomparire.

Si spera che il prossimo governo dia una seria svolta alla nautica. A novembre si terrà il salone nautico ad Amsterdam dove noi parteciperemo come visitatori, e lì vedremo se la crisi in questo settore è o non è un fatto nazionale.

 

Vincenzo Cesareo
Mercatore Srl