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Il terrazzo dimenticato, ovvero: la panacea di tutti i mali di Cetraro

Siamo alle solite! Quando non si hanno argomenti si grida allo scandalo. Intanto assicuriamo che tutto il consiglio direttivo della nostra associazione condivide ed approva i nostri comunicati, e se per voi siamo alla frutta, beh ci dispiace ma noi ci gustiamo il dolce della nostra amicizia e dei nostri intenti comuni.

Non possiamo dire altrettanto del PD, altrimenti ci dovrebbe preoccupare e non poco che il Consigliere regionale Giuseppe Aieta iscritto tra le fila dello stesso partito e che conosce molto bene il nostro operato ed il nostro profilo, possa approvare le cialtronerie, le gravi accuse di illegalità rivolte alla nostra associazione, le falsità e le dabbenaggini dette in diversi e reiterati comunicati stampa.

Siccome siamo stati accusati questa volta anche  di “svolgere un ruolo politico che non ci compete” (vorremmo proprio capire in cosa consiste visto che ci occupiamo di altro e che siamo stati trascinati in questa polemica con pesanti accuse) e nuovamente di aver praticato l’illegalità circa la richiesta per altro debitamente protocollata e seguita da un atto deliberativo pubblico, intendiamo ricostruire i fatti ed offrire l’opportunità ai lettori di capire fino a che punto possa arrivare la malafede di un “partito” che ritiene di interpretare il pensiero della maggior parte dei cittadini dimenticando l’ultima batosta elettorale.

– 11 luglio 2018, primo comunicato stampa circa l’affidamento del terrazzo da parte del PD, dove si parlava di corsie preferenziali alla nostra associazione;

– 11 luglio 2018 nostra nota stampa mediante la quale oltre a dare conto del nostro operato e ad essere disposti a restituire il terrazzo rinunciando alla restituzione delle somme per le migliorie apportate, invitavamo a fare meno polemiche e più fatti;

– 12 luglio il PD invita i cittadini ad indignarsi perché sul terrazzo si organizzano party privati;

– 12 luglio l’amministrazione comunale con propria nota interveniva per chiarire che non solo non vi era stata alcuna illegalità ma che non era stata compresa neanche la volontà della nostra associazione di prenderci carico della gestione e manutenzione a nostre spese del terrazzo;

– 13 luglio nota del PD in risposta al sindaco;

– 16 luglio ancora una nota del PD che ribadiva l’illegittimità della delibera di concessione e questa volta velatamente si faceva nuovamente riferimento alle corsie privilegiate;

– 17 luglio nostra nota alla quale rimandiamo;

– 18 ultima nota del PD con la quale si formulano nuove ed ancora più puerili ed inconsistenti accuse.

Questi i fatti! Nelle note precedenti formulavamo delle precise domande, puntualmente inevase, precisando altresì il concetto di INDIGNAZIONE, che valore diamo a questo termine e quando occorreva realmente indignarsi. Non avendo anche qui argomenti corredati da fatti e prese di posizione da esternare, si è preferito “restituire al mittente” i nostri riferimenti a fatti gravi accaduti nella nostra città senza la ben che minima presa di posizione del PD.

Come è ormai prassi consolidata quando non si hanno argomenti si ricorre ad un altro termine molto abusato “la vergogna”. Per il PD sarebbe vergognoso il nostro comportamento perché ritenuto non consono ai nostri fini associativi che a loro dire fino ad ora sono stati sempre un valore aggiunto per la nostra città. Peccato non averli mai visti partecipare alle nostre iniziative culturali e sociali. Neanche agli ultimi due incontri della settimana della cultura benedettina dove si affrontavano argomenti quali l’accoglienza, l’integrazione, la cittadinanza attiva, lo ius soli.

Certo sono argomenti impegnativi per un partito che invece preferisce ricorrere alle polemiche gratuite addirittura scomodando il nostro patrono San Benedetto. Per quanto concerne, poi, la nostra ingerenza politica, anche qui ci vediamo costretti a precisare che per noi agire nel sociale ed impegnarsi per il bene comune equivale esattamente ad agire politicamente, stando anche a quanto insegnava Papa Paolo VI che definiva la politica “forma alta ed esigente della carità”.

Continueremo a difendere la nostra dignità ed il nostro operato da ogni falsa e gratuita accusa di illegalità. Chiediamo scusa della franchezza ma essere il vostro punto di riferimento non è mai stato il nostro obbiettivo. Quanto prima organizzeremo un evento pubblico sul terrazzo appena terminati i lavori di tinteggiatura, compatibilmente con gli impegni estivi già calendarizzati. Alla fine del quale prevediamo un mini dibattito circa l’assegnazione del terrazzo, siete sin da ora invitati, anche per darvi l’opportunità di non nascondervi dietro un comunicato stampa.

QUINDI CONSEGNEREMO IL TERRAZZO AL COMUNE COME ANTICIPATO NELLA NOSTRA PRIMA NOTA.

Con la viva speranza che la polemica finisca qui, siamo disposti in qualsiasi momento ad un pubblico dibattito qualora lo vogliate fare prima vista “l’urgenza” che occupa un terrazzo dimenticato da tutti e che sembra sia la panacea di tutti i mali della nostra città.

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