Last updated on 25 Febbraio 2017
L’11 giugno è una data importante, significativa. In quel giorno si ricorda oggi più che mai un grande statista Enrico Berlinguer. Parlando e pensando a questo grande politico insieme al suo competitor della DC dell’epoca Aldo Moro suona benissimo la famosa frase di Alcide De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”.
Provocatori e stimolanti. Moro e Berlinguer furono lungimiranti statisti che si sono distinti per lealtà, etica e rispetto durante la loro carriera professionale; due testimonianze autentiche di chi viveva la politica con la “P maiuscola” rivolta alla giustizia.
Enrico Berlinguer è stato un grande statista, un leader di partito eccezionale, un uomo dalle fortissimi doti morali: onesto, aperto, tollerante. Ha dato molto all’Italia. È stato protagonista della più importante stagione riformista del dopoguerra. Sicuramente non da solo, però ha avuto un ruolo decisivo nel riformismo. Con questi grandi personaggi avevamo una politica contraddistinta da PASSIONE-PARTECIPAZIONE-PROGRESSO,ora ai nostri giorni abbiamo una politica vuota contraddistinta da POTERE-POLTRONE-PRIVILEGI.
Lontana quindi anni luce da esempi di attivita’ amministrativa che avevano come missione e vocazione l’impegno sociale. Berlinguer e Moro rappresentano l’ultimo omaggio alla nostalgia di chi pensava che etica e politica dovessero coincidere, oltre le barriere dell’ideologia, oltre gli ostacoli dell’ipocrisia e della corruzione. Nel nostro tempo servirebbe più che mai questo “fare politica giusta”.Sarebbe necessaria per uscire dalla crisi e garantire coesione sociale.
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