[Riceviamo e pubblichiamo la seguente mail inviataci dall’utente Agostino Vattimo, che ringraziamo per la collaborazione]

Cari amici di Cetraro in Rete, quando pubblicaste la notizia che la spiaggia di Lampetia era diventata azzurra per il depositarsi di migliaia di esemplari di Velella Velella o Barchetta di San Pietro (La spiaggia di Cetraro si colora d’azzurro – La Redazione, lunedì 12 maggio 2014) ho provato un sentimento di autentica invidia per quanti hanno potuto assistere a tale meraviglioso evento.

DierreaE ho desiderato, mentre mi trovavo in quel di Lecco, dove lavoro e vivo da anni, di trovarmi anch’io a Cetraro per assistere a quello spettacolo. E ho sperato che, quando fossi tornato nel periodo estivo, il nostro bel mare mi riservasse qualche altro prodigio, di quelli che lasciano a bocca aperta. Ebbene, qualcuno deve avermi ascoltato ed esaudito, se è vero com’è vero che il 5 agosto scorso, sul finire delle mie due settimane di ferie, quando ormai non ci speravo più, ho avuto invece la fortuna di assistere, sempre a Lampetia, ad un rarissimo fenomeno naturale, tipico del nostro litorale: la diarrea marina!

Non avrei mai pensato, credetemi, di essere gratificato da uno spettacolo ancor più bello di quello goduto per lo spiaggiamento delle azzurre Velelle: ma volete mettere il tenue azzurro di queste con il caldo color nocciola dei liquami? Ed il contrasto dei colori, eh? Spero che i lettori riescano ad apprezzarlo, se non l’hanno visto coi propri occhi, dalla modesta foto che non ho potuto fare a meno di scattare con il mio cellulare e che allego a beneficio di tutti. Come si fa a non rimanere rapiti da un simile contrasto cromatico? E che dire poi dei dolci profumi e degli intensi aromi emanati? È un vero peccato che la fotografia non possa soddisfare altri sensi oltre alla vista ma, con uno sforzo di immaginazione, non sarà difficile per i lettori, che senz’altro hanno avuto la fortuna di conoscere il fenomeno, immedesimarsi nelle circostanze di tempo e di luogo descritte.

Sono stato davvero felice di poter mostrare alla mia ragazza comasca, che ne è rimasta davvero estasiata, le bellezze che può riservare il nostro mare e, quest’anno più degli altri anni, ho lasciato a malincuore il mio natìo paesello, sapendo che mi perderò – ahimè – ancora questo vero e proprio spettacolo della natura.

Che altro dirvi? Parafrasando il Poeta: altro dirVi non vo’; ma le vostre ferie, ch’anco tardino a venir, non vi siano gravi!

Lecco, 10 agosto 2014

Agostino Vattimo