Con la conversazione sul noto romanzo I Miserabili di Victor Hugo si è aperto il Caffè letterario, promosso ed organizzato dal Centro Sociale Anziani di Cetraro.
L’evento culturale, coordinato dal vicepresidente dell’associazione Mario Novello, si è svolto lunedì 29 ottobre nella sede del Centro con la partecipazione dell’assessore alla cultura Fabio Angilica, che ha espresso apprezzamento per l’iniziativa che il Centro sta portando avanti con la finalità di contribuire al processo di crescita culturale della comunità cetrarese.
La conversazione, animata dal giornalista Gaetano Bencivinni, ha consentito di puntare i riflettori su tematiche di grande attualità come il giustizialismo, il recupero sociale di chi delinque, il ruolo della Chiesa e la necessità di costruire una comunità solidale in grado di favorire efficaci rapporti interpersonali.
Maria Gallo ha sottolineato, partendo dal personaggio del romanzo Benvenuto Myriel, vescovo di Digne, l’importanza che la Chiesa autenticamente evangelica ha svolto in quell’epoca e che ancora continua a svolgere trasmettendo il messaggio dell’accoglienza incondizionata, così come ha fatto con il galeotto Jean Valjean, che si è trasformato in un attivo benefattore, ricondotto sulla giusta via dall’amore del vescovo. Un percorso introspettivo scandagliato con grande maestria ed efficacia dallo scrittore francese, che ha saputo cogliere gli aspetti profondi di una coscienza deviata, che scopre la potenza del messaggio cristiano.
Marisa Castellani ha evidenziato l’analogia che intercorre tra I Miserabili e I promessi sposi: l’Innominato convertito dal Cardinale Borromeo nel romanzo manzoniano e Jean Valjean convertito da Benvenuto Myriel.
Una citazione analoga, che tuttavia è descritta dai due autori con tecniche introspettive diverse e con un diverso approccio alle problematiche che hanno determinato la scoperta dell’Assoluto nell’ Innominato e in Jean Valjean.
Particolare interesse ha suscitato la figura dell’ispettore Jahvé, intransigente esecutore della legge, considerata al di sopra di tutto.
Elisabetta Pelaia, partendo dal personaggio Jahvé, ha avuto modo di evidenziare la storicità del diritto e la necessità di considerare le leggi come regolatrici dei conflitti sociali con caratteristiche transitorie, non eterne e comunque suscettibili di modifiche.
Rudy Angilica ha sottolineato la straordinaria coerenza dell’ispettore, che certamente trasmette alla modernità l’importanza della coerenza e della rigorosa attuazione del dovere, che deve rappresentare la bussola per quanti credono di poter contribuire alla formazione di una società ordinata in cui prevalga la certezza del diritto.
Agostino Avolio ha spostato l’attenzione sugli aspetti religiosi del romanzo di Hugo, al fine di comprendere il ruolo che l’autore francese affida alla provvidenza e a Dio.
Un dibattito ricco che ha avuto il merito di attualizzare le tante tematiche che attraversano I Miserabili, giustamente definito un capolavoro della letteratura mondiale.
Prossima tappa del Caffè letterario è prevista per lunedì 5 novembre con la discussione sul romanzo di Isabel Allende L’isola sotto il mare.
Il centro Sociale Anziani, presieduto da Mario Antonuccio, ha inteso promuovere questa iniziativa cultural nell’ambito del più ampio progetto dell’associazione che prevede il rilancio delle attività culturali, considerate essenziali per rimuovere la negligenza, la pigrizia mentale, l’indifferenza, la rassegnazione, che sono mali da eliminare se si vuole costruire una società viva e dinamica.