«“E mentre si perde il senso delle origini e quello della misura le ‘grandi opere’ avanzano ed i ‘PICCOLI’ tanti problemi restano“. Così chiudevamo un nostro recente articolo pubblicato da Cetraro in Rete ed intitolato L’importanza di un’identità. Ed è ribadendo oggi più che mai il concetto espresso in quell’amara conclusione, che denunciamo l’inutilità di certi proclami virtuali che a nulla giovano nella realtà dei fatti.»
Inizia così il comunicato ricevuto in questi giorni dal Laboratorio Partecipazione Attiva. E continua: «Premesso che, per principio, la polemica sterile non ci appartiene, che non abbiamo interessi di bottega da difendere, e premesso che siamo stanchi di assistere al teatrino politico fatto di rimbalzi di colpe, attribuzioni di meriti etc..etc, pensiamo che se per alcuni il richiamo della rete è troppo forte perché soddisfa il loro egocentrismo oltre ogni opportuna logica e prudenza, a noi, invece, sta più a cuore nei fatti l’incolumità delle persone reali».
«L’assessore Cesareo, con un post sul suo profilo Facebook del 25 novembre, ha denunciato l’assoluta e generale mancanza di manutenzione di “quasi tutti gli edifici scolastici mostrano criticità di ogni specie: tetti colabrodo, grondaie ostruite, aule degradate, bagni impraticabili ecc, bambini delle scuole primarie costretti a sedersi su sedie rotte”, pensando, forse, di esaltare l’operato dell’attuale amministrazione che sta “provando a rimediare con le scarse risorse economiche a disposizione del Comune”, ma finendo col fare delle affermazioni sul grave stato in cui versano alcuni edifici scolastici cittadini, dove i nostri bambini vivono, praticamente, la maggior parte della loro giornata.
Ha provato poi a ridimensionare quanto prima affermato, forse perché, anche a seguito dei commenti postati in risposta alle sue dichiarazioni, che lo hanno staccato dallo stato di trance autocelebrativo in cui era caduto, si è reso conto della gravità di quanto andava sostenendo. Ma nonostante giocata la carta del: “tutto sommato, altro non sono che cose risapute”, il gioco non è valso la candela. Ha solo finito con l’aggravare… le cose, ed alla domanda di qualcuno: “quindi, ora che si fa?” l’assessore è entrato nel silenzio più assoluto.
Un silenzio sordo e preoccupante. Bene (si fa per dire, ovviamente!!!), noi siamo seriamente preoccupati per quanto letto e per questo, rivolgiamo una specifica domanda al Sindaco Aita chiedendo di conoscere quale sia lo stato di effettiva pericolosità degli edifici scolastici cittadini e pretendendo una risposta chiara ed esaustiva, in base alla quale valuteremo, poi, l’opportunità di una formale denuncia alle autorità preposte, al fine di preservare l’incolumità dei nostri bambini, anche a costo di paralizzare lo normale svolgimento delle lezioni.” In attesa, porgiamo cordiali saluti».