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Forza Italia: “Condividiamo la proposta di riorganizzazione dei Presidi di Paola e Cetraro”

Già in un dettagliato comunicato-stampa, a firma del Coordinamento di questo partito, e riportato su questa testata in data 21 luglio, denunciammo le surreali e pericolose condizioni nelle quali le due Strutture Ospedaliere del nostro erano costrette ad erogare le prestazioni sanitarie da mesi, a causa di una assurda ed irrazionale organizzazione dei servizi. Parlammo, altresì, della urgente ed irrimandabile necessità di provvedere alla decretazione della fine dello Spoke, rivolgendo un accorato appello al Commissario Straordinario Cotticelli, essendo, questo modello di Sanità,  responsabile unico, inequivocabilmente, di < malasanità programmatoria>, di lotta di campanili, di appetiti ingordi di amministratori locali e politici regionali.

Ed, ancora, di sprechi inquantificabili di risorse nell’intera Regione, di obbligati esodi della nostra gente in altre realtà ospedaliere italiane, di anarchie gestionali all’interno dell’Asp provinciali e in quelle territoriali.

A distanza di dieci anni di sperimentazione, hanno dimostrato tutta la loro precarietà e insufficienza i livelli di prestazione sotto soglia, anche di urgenza/emergenza, che il nostro Spoke, secondo lo spirito della legge regionale avrebbe dovuto garantire, prima di un eventuale trasferimento dell’ammalato all’Hub di riferimento.

Solo chi ipocritamente si copre gli occhi, per convenienze occulte o speculazioni politico-elettorali, non riesce a vedere e capire quanto siano irresponsabili le violazioni di legge che si commettono di fronte a prestazioni sanitarie, rese senza tener conto dei “ Livelli minimi di Assistenza Sanitaria” che la legge e la nostra Costituzione prescrivono.

E le punte più alte di queste trasgressioni, elargite impavidamente alla vita e alla cura della persona umana, sono  così solari ed evidente nello Spoke Cetraro-Paola, tali da indurre a considerare quanto sia inutile e superfluo, oggi, il ruolo dell’Amministrazione comunale di Cetraro, preda della sua passività  e, soprattutto, dell’attuale Governo Regionale, che trascorre da anni il suo tempo a fare promesse di incatenamenti presso i vari Ministeri. Accetta supinamente il disarmo totale delle sue competenze, continua a guardare il volo degli uccelli anziché intraprendere una rivoluzionaria azione presso il Commissario, per affrettare le nomine dei Direttori Generali.

Qualche politico locale di livello, finalmente rischiaratasi la voce, pensa a risolvere il tutto con incontri istituzionali senza cariche legittimate, con il solito bonismo dei pannicelli caldi, dopo un trascorso tentativo di autosospensione dal suo partito. Paola e Cetraro meritano ben altra organizzazione ospedaliera,  per la loro storia, per le loro tradizioni culturali e sanitarie, per le due Strutture che, nella loro diversità logistica e compositiva, possono essere in grado di fornire prestazioni eccellenti e di assoluta complementarità alla vastissima utenza della costa tirrenica cosentina! Per queste ragioni, apprezziamo e ci batteremo, a livello politico comunale e regionale, per i modelli organizzativi che il Rotary Club Paola ha pubblicamente indicati. Le forme di Ospedale Unico, sede di tutte le Unità Operative Complesse e dei Servizi h24, non possono  essere pensate, per via di qualsiasi analisi di natura medica e sanitaria, di natura strutturale, logistica, per la modernità dei mezzi clinici disponibili, che  per  l’Ospedale di Cetraro.

L’Ospedale San Francesco, non possiamo non essere d’accordo, si presta pienamente per diventare sede di un moderno Day Ospital e Day Surgery, Unità Operativa a ciclo diurno funzionante 5 giorni la settimana per l’osservazione dei pazienti e per il loro trasferimento nella struttura più idonea. “Forza Italia”, anche a livello regionale, lavorerà su questa piattaforma sanitaria, che il capogruppo on. Gianluca Gallo, analizzerà  in modo immediato e proporrà al Consiglio della Regione Calabria.

Per la sua modernità ed esclusività, tale modello merita di essere considerato per una totale trasformazione organizzativa del Servizio Sanitario calabrese.

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