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Come i capponi di Renzo

Last updated on 26 Febbraio 2017

Giuseppe Aieta interviene ancora sulle polemiche – a livello politico – che in questi giorni stanno tenendo banco a Cetraro.

capponi“La preoccupazione che avverto già da tempo – scrive Aieta sul suo profilo Facebook – è data dalla intensità delle polemiche che non riguardano le prospettive della città ma solo piccole questioni per le quali i cittadini non trovano gusto, a parte quei pochi che vorrebbero che la politica fosse ridotta ad un’arena.

L’unica preoccupazione della maggioranza dei nostri concittadini, semmai, è il rispetto delle regole del gioco le quali devono consentire il corretto e serio svolgimento del mandato amministrativo e politico, senza trappole, senza laccioli, senza inutili formalismi e bizantinismi, nel totale rispetto del principio del contraddittorio, utile sempre alla crescita.

La pennellata che ci offre Manzoni sui capponi di Renzo è utile per capire che beccandosi si perde di vista la cattiva e comune sorte.

Mi permetto di consigliare di fermare questo gioco al massacro di cui si nutrono solo i signori dalla manina anonima, quelli che utilizzano la maldicenza come missione di vita, quelli che si ingrassano quando le divisioni si accentuano perché pronti al doppiogiochismo, alla delazione, alle parole sussurrate offerte all’una e all’altra parte.
Parlare dei problemi della città significa operare una selezione naturale, portare al tavolo solo chi questa città la ama, costruire un sogno ed una idea su cosa dovrà essere la città fisica e immateriale.

Il 3 ottobre, alle 18.00, presso il Teatro comunale parleremo anche di questo, senza – per carità – reconditi tentativi di impartire lezioni ma col solo obiettivo di recuperare una discussione aperta e franca sulle cose da fare. Partendo dalla politica e dalla cultura di governo che in questi anni abbiamo consolidato.

Litigando pure, come non mancherò di fare.

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