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Cetraro, paese di cantastorie

Last updated on 29 Agosto 2021

I CANTASTORIE DELLA POLITICA, anche se in modo diverso, sono degli artisti sopraffini che riescono ad infinocchiare i cittadini tantissime volte, facendoli vivere in un paese immaginario dove è facile confondere le promesse con la realtà.

CantastorieI CANTASTORIE erano degli artisti di strada che, accompagnati da una chitarra o da una fisarmonica, cantavano storie antiche o recenti, aiutandosi con dei cartelloni dove erano disegnate le scene più importanti, alternando al canto il racconto, in modo che tutti ne capissero il significato. La loro arte era apprezzata da tutti, grandi e piccini, ed il loro compenso era un’offerta volontaria. Poi la tecnologia come la Tv, in forte espansione in quegli anni, i dischi in vinile e i nastri, hanno mandato in pensione i cantastorie, che ben presto sono stati soppiantati da un’altra categoria, I CANTASTORIE DELLA POLITICA.

Questi nuovi artisti erano molto bravi nell’incantare, ma la loro particolarità era quella di usare solo il tempo futuro dei verbi, sembravano non conoscere i tempi passato e presente, i verbi più usati erano: faremo, vedrete, capirete, noterete, apprezzerete ecc.

Da oltre trenta anni ormai ascolto questi CANTASTORIE, all’inizio con ammirazione, poi con convinzione, arrivando a sperare in un loro miracolo, ma niente! Infine mi sono disintossicato, riuscendo a vederli per quello che realmente sono, dei cantastorie che si nascondono dietro i loro squallidi personaggi, che sguazzano nel mondo della menzogna e della corruzione campando sempre meglio sulle spalle dei cittadini rassegnati e dormienti.

Tante sono state le loro promesse e altrettante le cattedrali nel deserto iniziate e mai finite, sperperando ingenti somme di danaro che con il tempo hanno tolto servigi vitali ai cittadini, come la sanità, trasporti pubblici e da ultimo l’acqua non potabile, gravandoli sempre più di tasse e fardelli vari. Gli esempi più eclatanti sono la strada di decongestionamento, che doveva smaltire l’enorme mole di traffico in centro, traffico presente solo nelle menti degli amministratori dell’epoca.

La nuova pretura, realizzata rigorosamente a metà, in un luogo poco accessibile e abbandonata a se stessa, che secondo queste menti doveva smaltire una miriade di udienze e ospitare i migliori avvocati d’Italia.

Ma l’idea più gagliarda dell’epoca, era la realizzazione del campo da golf che doveva sorgere nelle nostre montagne in contrada Acquafredda, con una funivia che avrebbe collegato il porto di Cetraro a questa contrada, peccato che all’epoca anche il porto era arenato in tutti i sensi, ma badate bene! Non doveva essere un campo da golf qualsiasi, ma un campo da golf di livello mondiale, dove secondo questi grandi luminari, giocatori di fama sarebbero venuti a giocare. Ora ditemi voi quale interesse potevano avere questi players a venire a giocare qui, in aperta montagna, magari dopo aver passato una giornata sulla SALERNO-REGGIO CALABRIA.

Fortuna che questa ulteriore megalomania non ha mai visto la luce, perché poteva essere il colpo di grazia a questo scellerato paese. Malgrado tutti questi danni, i cantastorie non si sono fermati, questa è una categoria che non conosce crisi, anzi a maggio si vota per le EUROPEE e allora ecco che arrivano altri CANTASTORIE da fuori, in queste occasioni, per dare supporto ai CANTASTORIE LOCALI.

Continuano imperterriti a promettere che faranno tutto il necessario e anche di più, ma nessuno di loro dice perché non è stato fatto negli ultimi venti anni che hanno passato saldamente incollati alle poltrone EUROPEE. Si continua a usare il futuro come se fosse la prima volta, come se queste parole non fossero mai state pronunciate.

La mia speranza è che i cittadini si sveglino e facciano la loro parte, almeno quelli liberi dai tentacoli dei CANTASTORIE, altrimenti non ci sarà futuro. Adesso tutto è calmo, tutto tace, ma vedrete dopo le elezioni che l’EUROPA continuerà a pretendere lacrime e sangue, d’accordo con i CANTASTORIE si venderanno tutto il nostro patrimonio artistico-culturale, anche le spiagge finiranno nelle grinfie delle multinazionali, ci sono già delle leggi in merito e quando non avremo più nulla, allora potremo anche uscire dall’euro, saremo inutili. Cari cittadini pensateci adesso, prima che sia troppo tardi, prima di ritrovarci tutti con un pugno di mosche, sta a noi garantire un futuro ai nostri figli, come i nostri genitori lo hanno garantito a noi.

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