L’associazione Cetraro Libera ribadisce a gran voce il suo Ora basta, contro le problematiche della cittadina tirrenica. E lo fa in una nota dai toni duri, distribuita qualche giorno fa.
«Basta con lo scaricare le proprie responsabilità – scrive –, basta con il personalizzare ogni opposizione, basta con l’attribuire gli altrui fallimenti senza pensare che se il paese di Cetraro non cresce, il fallimento è anche, se non soprattutto, della sua massima espressione».
«Il problema dell’occupazione e del lavoro deve rappresentare la prerogativa nell’operato di tutte le forze politiche e di tutte le istituzioni, soprattutto in una fase di forte disagio sociale particolarmente avvertito nella nostra città; e non, come invece avviene da tempo, di creare quasi una contrapposizione tra gli stessi cetraresi. Addolora ed affanna tutti pensare come negli ultimi decenni la nostra città da fiore all’occhiello del Tirreno cosentino sia stata declassata in ogni settore, da quello turistico a quello industriale, con forti ripercussioni sull’immagine anche dei suoi cittadini. Deve far riflettere, infatti, come sia possibile che risorse come ad esempio il porto turistico non siano utilizzate al massimo delle loro potenzialità».
«Diciamo basta al populismo e alla demagogia, perché non rappresentano sicuramente le soluzioni ai gravosi problemi della nostra città; ma chiediamo alla politica tutta e alle forze sociali di aprire una nuova fase che rappresenti lo scatto d’orgoglio di cui necessitano Cetraro ed i Cetraresi. Chiediamo che ogni battaglia sia la battaglia di tutti, che ogni singola problematica diventi la problematica di tutti, al solo scopo di lavorare insieme, in una fase tanto difficile per ognuno, ponendoci come unico obiettivo il benessere della nostra città. Naturalmente, e ci sembra quasi superfluo ricordarlo – scrive l’associazione – il benessere di una città deriva esclusivamente dal benessere (non solo economico, ma anche civico) dei suoi cittadini; tale condizione non può non prescindere che da fattori quali, tra gli altri, il lavoro, la piena occupazione, il vivere in una società giusta, la legalità e l’ambiente».
«Tutto questo – conclude – deve rappresentare la base del lavoro che chiediamo venga posto sotto la lente d’ingrandimento dalla politica locale, per ridare finalmente una prospettiva a tutti i giovani della nostra città. A questi ultimi ci appelliamo affinché si riapproprino di Cetraro contribuendo, significativamente ed attivamente con le loro nuove competenze e capacità, ad un processo che porti alla rinascita del nostro territorio rappresentando un’inversione di marcia di quelle idee e di quelle attività che negli ultimi anni non hanno di certo portato a risultati positivi».