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Cetraro e le nuove forme del turismo

Last updated on 26 Febbraio 2017

«Nuove forme di turismo rurale che bene si integrano, vista la particolare collocazione geografica della città, con il turismo balneare costiero e il turismo storico-artistico».

Aita e la riqualificazione territorialeSono parole dell’Assessore all’Urbanistica e LL.pp. Angelo Aita che in un comunicato stampa diffuso qualche giorno fa scrive: «Nel corso del mese di settembre sarà presentato il Documento Preliminare del Piano Strutturale Comunale, predisposto secondo le indicazioni fornite dalla Legge Urbanistica Regionale. Esso conterrà, oltre che una puntuale ricognizione dello stato del territorio comunale, anche lo Schema del Piano e quindi la struttura del futuro assetto territoriale».

«A tal proposito si deve sottolineare – scrive Aita – come, nel fare ciò, questa Amministrazione abbia proceduto ad una sostanziale inversione di tendenza rispetto al passato. Lo Schema di Piano è, infatti, il frutto di un ampio e costruttivo confronto con le forze sociale e politiche del territorio che si è strutturato nel corso di numerosi Laboratori Urbani fortemente partecipati dai cittadini. E’ riprova di ciò l’elevato numero di contributi pervenuti (anche in forma di idee-progetto) da parte di numerosi imprenditori locali soprattutto nel settore del turismo. Queste proposte sono state attentamente valutate dal gruppo di progettazione e dall’Ufficio del Piano e per molte di esse si porranno le condizioni per una loro realizzazione, saranno inserite cioè nelle normative di piano le conseguenti disposizioni che consentiranno agli operatori di perseguire i propri programmi di sviluppo aziendale. Nel fare ciò l’Amministrazione si riserva di porre in essere adeguati strumenti di controllo della fase attuativa, nel senso che non saranno consentite sostanziali modifiche delle proposte presentate, soprattutto non sarà consentito modificare le finalità principali dell’idea originaria».

«Altro obiettivo strutturale del PSC – continua l’Assessore all’Urbanistica – è quello finalizzato alla riqualificazione territoriale e dell’armatura urbana esistente. Esso sarà perseguito, sostanzialmente, attraverso la formazione di adeguati incentivi premiali che offriranno ai cittadini grandi opportunità a condizioni che pongano in essere i necessari miglioramenti dell’ambito urbano in cui si realizza il proprio investimento. Non più, dunque, soltanto “quantità di edificato” ma anche, se non soprattutto, “qualità dell’abitare”».

«Nel formulare gli Indirizzi Politici di Pianificazione – rimarca – questa Amministrazione aveva sottolineato con forza come uno dei principali scopi del nuovo assetto territoriale doveva essere quello di inserire nello sviluppo complessivo comunale, le aree collinari senza snaturarne le loro caratteristiche intrinseche (paesaggio, naturalità, ecologia ecc.). Pensiamo che le innovative forme di gestione di questi areali, proposte dal Piano, perseguano queste finalità. In queste aree, infatti, saranno privilegiate quelle forma di intervento che si configurano come architettura ecocompatibile in grado di non compromettere il delicato equilibrio ambientale preesistente. In questo modo si dà anche immediata attuazione (riteniamo per la prima volta in Calabria) alla Legge Regionale n°41/2011 sull’ Edilizia Sostenibile».

«Si assegna così al territorio rurale il ruolo privilegiato di funzioni anche diverse da quella convenzionale di produzione agricola, purché espletate in modo da preservare e valorizzare non solo l’ambiente naturale, ma anche le tradizioni e le culture che contribuiscono a formare le identità locali, ritenute esse stesse un valore in sé.
Nuove forme di turismo rurale
che bene si integrano, vista la particolare collocazione geografica della città, con il turismo balneare costiero e il turismo storico-artistico.
Una città in rete capace di valorizzare ogni pezzo delle sue enormi bellezze, capace di far dialogare gran parte del territorio attraverso piste ciclabili e mobilità dolce, capace di riappropriarsi del senso di appartenenza e, infine, capace di creare una comunità sempre più solidale».

«Mi preme sottolineare – conclude Aita – come, con la presentazione del Documento Preliminare, non si concluda il percorso della formazione del PSC, ma anzi che con la sua discussione e con il suo approfondimento si pongano le condizioni necessarie per ulteriori affinamenti e perfezionamenti, nella consapevolezza, più volte espressa, che soltanto un Piano compreso e condiviso può trovare piena attuazione».

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