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Caffè letterario: “Il giorno della civetta” di Sciascia

Last updated on 29 Agosto 2021

Procede a Cetraro il Caffè letterario organizzato dal Centro sociale anziani, presieduto da Mario Antonuccio.

La conversazione, che si è tenuta lunedì scorso nella sede del Centro, animata dal giornalista Gaetano Bencivinni, ha riguardato il noto racconto “Il giorno della civetta” dello scrittore siciliano Leonardo Sciascia.

Omertà, rapporti perversi tra mafia e politica, controllo degli appalti pubblici, analisi del fenomeno mafioso nel contesto agricolo della Sicilia degli anni Cinquanta, progressiva espansione del fenomeno malavitoso nell’intero territorio nazionale sono le tematiche che hanno caratterizzato il confronto letterario, che ha consentito di avviare una riflessione sulla dinamica che il fenomeno mafioso ha avuto nell’arco di mezzo secolo, passando dalla fase della borghesia parassitaria alla mafia imprenditrice sino al contesto globale della modernità con la penetrazione della criminalità organizzata nei grandi circuiti della finanza mondiale.

L’opera di Sciascia ha fatto dunque da stimolo per verificare le trasformazioni che si sono attuate nel passaggio dalla società agricola alla società industriale, dalla mafia dei cappelli e della lupara alla mafia dei colletti bianchi.

Il testo di Sciascia è stato interpretato alla luce delle categorie concettuali recenti, presenti nel noto saggio di Pino Arlacchi La mafia imprenditrice e nel volume di Roberto Saviano Gomorra.

Nel corso della discussione sono intervenuti Pina Mazzei, Franca Regine, Elisabetta Pelaia e Leopoldo Piccolillo.

Temi trattati la questione meridionale, il ruolo dello Stato in Sicilia, il rapporto culturale tra Sciascia e Camilleri e la nota questione dei professionisti dell’antimafia, che ha offerto lo spunto per un’ampia riflessione sulla dinamica del fenomeno mafioso nell’ultimo mezzo secolo.

Il Caffè letterario iniziato il 29 ottobre scorso con I miserabili di Victor Hugo si concluderà il 17 dicembre con  I promessi sposi, di Alessandro Manzoni, dedicato dal Centro anziani alla memoria del docente Bruno Picarelli, socio dell’associazione, scomparso lo scorso anno.

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