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Amaro commento per la sospensione di Cesareo

Last updated on 26 Febbraio 2017

«L’esecuzione alla fine è arrivata! Il plotone scelto ha risposto al comando: due mesi di sospensione al dottor Vincenzo Cesareo».

Il movimento Liberiamo l’Italia, in una nota a firma di Giuseppe Lanuara, promotore e responsabile, commenta la decisione della direzione del centro spoke di sospendere Vincenzo Cesareo. Secondo la dirigenza dell’Asp avrebbe risposto ad articoli di stampa senza chiedere l’autorizzazione in merito.

«Mancanza di meritocrazia o incompetenza nello svolgimento delle funzioni? No! Danno all’immagine dell’Asp per dichiarazioni mai rese alla stampa e per aver goduto del diritto di replica. In un Paese dove dilaga la corruzione ed il malaffare, dove i soldi pubblici vengono dilapidati in baccanali privati e consulenze e dove i politici ricevono in regalo case e vacanze a loro insaputa, dove i sindacati pensano solo ad assunzioni clientelari e di cuore è giusto che la meritocrazia e le competenze vengano messe in secondo ordine. Pertanto, se il datore di lavoro pro tempore, non usa criteri di correttezza e buona fede poco importa. Eppure credevamo che nessun lavoratore dovesse subire atti ripetuti di molestia morale e professionale, né che potesse subire sanzioni discriminatorie, dirette o indirette, per avere subito, o rifiutato di subire, o per aver testimoniato su comportamenti ed averli riferiti. Si è voluto colpirne uno per educarne cento. Perché i cento siano costretti a vivere ai margini, lontano dal proscenio, sottoposti, sottomessi, schiacciati, discriminati, ridotti al silenzio ed alla paura».

«Da quale parte sceglieremo di stare? Avremo qualche dubbio? E saremo certi di dubitare? Essere certi del proprio dubbio è divino, o quantomeno è rivelatore di una solida coscienza morale. Sia lode al dubbio! “D’ogni dubbio il più bello è quando coloro che sono senza fede, senza forza, levano il capo ed alla forza dei loro oppressori non credono più”. Grazie dott. Cesareo – scrive Lanuara – per l’esempio che ci ha dato, siamo certi che la sopraffazione indegna che ha subito, sarà di esempio a quanti, ad oggi, non hanno avuto la capacità di alzare il capo. Siamo certi che la magistratura non possa restare insensibile di fronte alle sue dichiarazioni ed a tali comportamenti e che chi gestisce la sanità dell’Asp e, speriamo, anche chi la gestisce in tal modo a livello regionale, abbia le ore contate, stiano vivendo gli ultimi giorni dello scempio che hanno prodotto. Ma soprattutto siamo convinti della reazione della gente che non ne può più!»

«Questa nota – conclude – non vuole essere assolutamente un attestato di solidarietà, né ha la pretesa di prendere le sue difese, a questo ci penserà lei, ne siamo sicuri, per come ci ha abituati. Vuole solo essere una testimonianza che non è solo e rappresenta il voltastomaco di una consistente parte della società civile avverso a chi utilizza criteri che pensavamo appartenessero solo alla criminalità».

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