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Aita: “venerdì mi dimetto”

Chieste anche da altre forze politiche, arrivano le dimissioni del Sindaco Aita che, venerdì, annuncia, in segno di protesta, consegnerà al Prefetto di Cosenza la fascia tricolore e si dimetterà “in segno di protesta e sfiducia verso uno Stato che dovrebbe tutelare i diritti alla salute dei cittadini.

E lo stesso Aita ad annunciarle con un post su Facebook, dove ha anche fatto presente di aver inviato una lettera alle trasmissini televive di Report e Non è l’arena.

Ecco il testo del post.

“In questi anni il mio impegno sulla sanità è stato totale, non ho nulla da rimproverarmi.

Siamo riusciti nel 2016 a bloccare, con una grande manifestazione, dopo aver occupato l’area esterna Ospedaliera per giorni, l’attuazione di quel famoso e scellerato Decreto 64 di Scura.
Abbiamo fatto sit in per giorni, in pieno ferragosto, da soli, insieme al comitato pro Ospedale e ai sindacati ospedalieri. Abbiamo occupato la cittadella regionale, fatto manifestazioni con le mamme,trasmissioni televisive, viaggi della speranza giornalieri presso la Regione Calabria e l’ASP, subito mortificazioni e fatte lunghe attese pur di raggiungere un qualche risultato.

Non ci siamo, noi, mai fermati.

Non mi fermerò neanche adesso, perchè sono abituato a fare quello che è giusto per difendere la mia Città e i suoi diritti, non badando a giochi sottili, quelle si chiacchiere e farse, che sanno di campagna elettorale iniziata sulle spalle dei cittadini e delle mamme.

Molti un domani dovranno spiegare il loro impegno, ma questa è un’altra storia.

Adesso, dopo averle tentate tutte, ho inviato giorno 22/05/2020,come promesso, una lettera circostanziata, sotto riportata, ai conduttori delle trasmissioni televisive di REPORT e NON E’ L’ARENA per chiedere loro di dar voce ai diritti negati.

IO, cosi come scritto nella lettera e consapevole del delicato momento che attraversa la Città, mi recherò Venerdì 29/05/2020, dal Sig. Prefetto di Cosenza per consegnare la fascia tricolore e dimettermi in segno di protesta e sfiducia verso uno Stato che dovrebbe tutelare i diritti alla salute dei cittadini.

E’ un atto che devo alle tante mamme e alla dignità del ruolo che occupo, con umiltà, per vostro conto.”

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