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Aieta scrive ai compagni del PSI

Last updated on 26 Febbraio 2017

Riceviamo e pubblichiamo la missiva che il Sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta ha inoltrato al segretario politico PSI, ai compagni dirigenti e, per conoscenza, a Fiorella Bernardo e Stefano La Costa.

 Cari Compagni,

ho, come tutti voi, avuto modo di leggere la nota con la quale i Consiglieri Bernardo e La Costa motivano la loro fuoriuscita dal Partito.

E’ con sommo stupore che apprendo le motivazioni che hanno quasi costretto i due Consiglieri ad abbandonare un Partito che fino ad oggi ha dimostrato grande serietà e alto profilo politico senza per questo farsi influenzare – così come si vorrebbe far credere – dalla volontà del Sindaco che, lo ricordo, ha ruoli e funzioni diversi dai dirigenti di partito. D’altra parte, tale principio è stato da anni coltivato e rinnovato dai tanti Sindaci Socialisti che hanno preceduto il sottoscritto che su questo aspetto hanno fondato il loro indimenticato profilo cui personalmente mi ispiro quotidianamente. Per chiarire meglio questo concetto è utile riportare una eloquente pagina tratta dal libro “Le due libertà”, di Luciano Violante, del 1999, nella quale questo concetto è spiegato con semplicità estrema.

…..chi ha avuto e ha responsabilità di governo ha davanti a sé il Paese, non il partito. Ed è al Paese che deve rispondere, prima che al partito …. Tuttavia è evidente che il partito è una parte e che il Paese è il tutto e il governo appartiene al tutto, non a una parte. Chi governa ha risposto e risponde al Paese, quindi….

Si accusa il Partito di non aver risolto il famoso accordo politico dimenticando che le riunioni hanno visto la partecipazione di tanti altri partiti e movimenti che, unanimemente, hanno condiviso la validità dell’accordo stesso. Mi sembra di cogliere una certa ingenuità su questa accusa perché è notorio che non si è potuto dare immediata attuazione all’accordo per una diversa interpretazione di Sinistra Democratica, rappresentata dal Presidente del Consiglio la cui nomina non spetta al Sindaco, ma ai Consiglieri comunali.

Tra l’altro, nella nota non si capisce bene se bisognava difendere il gruppo del PSI o i soggetti dell’accordo, perché ad un certo punto si era prospettata l’ipotesi che, se tutto fosse stato delegato al Sindaco, tra le varie opportunità per la nomina del Presidente avrebbe potuto trovare ampi consensi una figura Socialista.

Questa ipotesi, tra l’altro, era stata da me ben esplicitata e sostenuta nel corso di una riunione del partito.

Ma neanche questa soluzione andava bene, tant’è che qualche giorno dopo, a discussione ancora aperta, si è registrata l’assenza in Consiglio comunale proprio dei due Consiglieri.

Addirittura, oggi registriamo le loro dimissioni, avvenute proprio nel momento in cui la discussione si avviava ad una soluzione, fra l’altro, da loro condivisa, e cioè il rispetto dell’accordo per la parte di pertinenza delle forze politiche. Tale volontà di riservare la nomina del Presidente del consiglio ai partiti ed ai movimenti, e di non affidarlo al Sindaco, per come invece proposto da Rifondazione Comunista, è stata portata avanti con fermezza e determinazione proprio dal Partito Socialista. Ciò dimostra ulteriormente l’autonomia di pensiero del partito rispetto al Sindaco, per come sempre avvenuto nella tradizione socialista.

Cari compagni, poniamo fine a questa patetica farsa che non ha nulla di politico a cominciare dalle tristi giustificazioni sulle assenze in Consiglio. Con quell’atto si è tentato di sfiduciare il Sindaco, unico vero obiettivo di quell’azione non riuscita e mal consigliata.

Diciamoci la verità:  le questioni sono personali – legittime, per carità – ma bisogna capire quando è il tempo di tirare la corda e quando invece bisogna mollare. Ci vuole sempre la misura nelle cose e non si può pretendere l’impossibile. Soprattutto quando si vive il tempo della giusta indignazione dei cittadini rispetto a questioni che nulla hanno di politico.

Non si tocchi il Partito infilandolo nelle delusioni personali !

I partiti non sono un taxi, i partiti non sono uffici di collocamento; i partiti sono sudore, sacrificio, idealità, solidarietà, duro lavoro.

Per questi motivi sono pronto a rimettere il mio mandato nelle mani del Partito e della maggioranza se solo uno dei Compagni dovesse condividere le accuse mosse alla mia persona e al Partito. Non ho interessi da difendere, non percepisco indennità, non ricevo rimborsi per alberghi e ristoranti quando mi reco a Roma per questioni che afferiscono il Comune, non ho congiunti da sistemare. Ho solo la grandissima passione di governare una Città che nel 2005 era in ginocchio e che oggi è un punto di riferimento nel panorama calabrese che gli altri ci riconoscono. Per merito di tutti, della coalizione, dei Consiglieri, della vecchia Giunta ma, mi si permetta, soprattutto del vecchio e glorioso Partito Socialista. La Sezione Socialista di Cetraro vivrà a lungo perché questo è il patrimonio che lascia in eredità ai giovani.    NDP

Auguri ai Compagni e Buon lavoro!

Giuseppe Aieta

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