Madre coraggio, è questo il nome che i giornalisti le attribuirono quando, nel giugno del 1989, s’incatenò per le stradine di Platì e di San Luca per chiedere la liberazione del figlio Cesare.
Ieri, Madre coraggio, Angela Casella, ci ha lasciato.
La sua vicenda, o meglio, quella del figlio, ha tenuto l’Italia intera col fiato sospeso per più di 700 giorni: dal 18 gennaio del 1988 al 30 gennaio del 1990. Periodo in cui Cesare subì uno dei crimini più odiosi della storia: il sequestro di persona.