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Cambio di casacca: la replica del Sindaco di Cetraro

Last updated on 5 Marzo 2014

“Quando si ha la coda di paglia e si è abituati a saltare da un partito all’altro o, per meglio dire, dalla destra estrema alla sinistra estrema, sempre alla ricerca di un posto al sole utilizzando i partiti come fossero taxi, diventa quasi naturale giustificarsi costruendo alibi.

Giuseppe-AietaIl mio destino politico – a cui è interessato qualche Consigliere ex maggioranza oggi  opposizione – non credo interessi i cittadini.

In ogni caso, voglio tranquillizzare chi spera in rotture con la classe dirigente dei Socialisti di Cetraro di dormire sonni tranquilli perché quando le scelte avvengono non per calcoli personali o per richieste non soddisfatte – come la storia recente dimostra – ma sulla base di una dialettica politica, i rapporti e le relazioni rimangono intatti costituendo patrimonio comune la cui memoria sarà alla base di progetti futuri. Dunque non si va via per aver chiesto qualcosa senza ottenerla come di solito avviene nella intricata giungla della politica.

Nel rapporto tra il dare e l’avere non nego assolutamente di aver ampiamente ricevuto da una classe dirigente di cui mi onoro di far parte, con cui sono cresciuto e con cui continuo a mantenere ottimi rapporti e a cui ho spiegato le ragioni di una scelta in tanti incontri. Ho tentato in questi anni di ripagare la fiducia accordatami con la fatica del duro lavoro che, unitamente alla passione di tutti i compagni, ha fatto registrare sempre consensi elevati addirittura portando l’esperienza dei socialisti di Cetraro nelle istituzioni sovra comunali.

Non c’è dubbio che la leadership di Matteo Renzi abbia accelerato la mia convinzione secondo cui, oggi, il PD ha tutti gli elementi per attrarre e riunire i riformisti italiani in un unico grande partito che in queste ore ha aderito ai Socialisti Europei. Questa discussione ha impegnato e – sono certo – continuerà a impegnare i Socialisti di Cetraro in analisi alte e approfondite attraverso il  confronto anche  con i compagni socialisti che già militano da tempo nel PD.

Tutto questo alla luce della decisione di Matteo Renzi di aderire al PSE e di sposare i grandi valori e principi di uguaglianza, giustizia sociale e libertà. Appare, dunque, più che mai matura la scelta di unire tutti i riformisti italiani in un unico grande contenitore politico. E, partecipando al congresso del PSE a Roma in questi giorni, si è percepita la volontà di accelerare i processi di unità in un clima di grande maturità politica e sotto la regia del saggio Martin Schulz. I riformisti di Cetraro approfondiranno questi temi e, certamente, com’è sempre accaduto nella storia di questa classe dirigente, anticiperanno i tempi.

Le scelte politiche, le analisi, i ragionamenti politici sono altra cosa rispetto alle aspettative mancate, tant’è che la storia di ogni dirigente politico sta tutta nel proprio passato. E, onestamente, il mio passato sta tutto nella sinistra riformista. Altri, forse, si perderebbero a ripercorrere il labirinto delle proprie giravolte“.

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