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Tre atti e due tempi: la recensione del nuovo libro di Giorgio Faletti

Last updated on 25 Febbraio 2017

Il nuovo libro di Giorgio Faletti è intitolato Tre atti e due tempi. Pubblicato da Einaudi, è un romanzo ricco di colpi di scena che rendono la lettura intensa, coinvolgente e magnetica. La sua uscita in libreria, avvenuta lo scorso 4 novembre 2011, è stata accolta favorevolmente non solo dalla critica, ma anche dal pubblico stesso, che lo ha fatto posizionare tra i primi posti nella classifica dei libri più venduti.

Il libro, incentrato sul tema della corruzione del calcio e della società, mostra anche il contesto in cui ci si trova a vivere al giorno d’oggi: i giovani, infatti, non sono in grado di vedere prospettive per il futuro, il lavoro è sempre più precario, e la società si basa praticamente sul materialismo, mentre la sola cosa importante è apparire. Si profilano anche i classici problemi della quotidianità: il duro rapporto tra genitori e figli, i problemi legati all’amore e l’importanza dei valori; in questo contesto si colloca la storia del protagonista, Silvano Masoero, chiamato da tutti Silver, un uomo di provincia di mezza età che incorpora la figura dell’antieroe per eccellenza ed in cui tutti noi, prima o poi, ci riconosciamo.

La storia è fatta da un susseguirsi continuo di eventi ed azioni che si snodano tra colpi di scena e momenti di tensione, proprio come in uno spartito musicale; la voce che dà corpo al romanzo è proprio quella di Silver, dal tono magnetico ed umoristico, capace di mettere a nudo tutti i punti deboli su cui si basa la società moderna. Silver è un ex pugile ed un pregiudicato: ha già scontato la sua pena, ma non riesce a darsi pace per aver dovuto rinunciare alla sua grande passione; da giovane, infatti, era un ottimo peso medio, mentre ora si ritrova a svolgere il lavoro di magazziniere per una squadra di calcio di serie B.

Per Silver, in realtà, non si tratta di certo di una squadra qualunque: il capitano Roberto Masoero, detto il Grinta, non è altro che suo figlio, senza contare che la squadra potrebbe aggiudicarsi la serie A vincendo la partita successiva.

Al centro della storia c’è il rapporto tra Silvano e suo figlio: rimasto vedovo, a Silver non rimane altro che il Grinta: se inizialmente Roberto era semplicemente considerato come “il figlio del pregiudicato“, ora è Silver ad essere visto come “il padre del Grinta”, rovesciando, in questo modo, i ruoli e riscattando la persona stessa di Silvano.

Tutto si concentra sulla partita che potrebbe portare la squadra alla vittoria ed alla conseguente conquista della serie A: ma la realtà è ben diversa da quello che si pensa: Roberto nasconde dentro di sé un ragazzo pieno di rabbia, che guarda sfiduciato al futuro e che ha fatto del calcio qualcosa di diverso dal semplice gioco puro ed innocente.

Quando alla vigilia della fatidica partita l’allenatore sparisce misteriosamente dalla scena, padre e figlio si troveranno faccia a faccia con la dura realtà dei fatti: da qui emergeranno tutti i sentimenti, le aspirazioni ed i sogni di una squadra di provincia che attende il proprio momento per emergere dalla mediocrità della vita quotidiana.

In questo libro traspaiono le diverse personalità dell’autore Giorgio Faletti: la comicità dei suoi famosi sketch televisivi, il paroliere, la capacità di immedesimazione e quella, infine, di saper costruire una storia assolutamente realista e piena di umanità, specchio della società moderna.

Lo trovate su La Feltrinelli a 10 euro e 20.

Buona lettura

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