Rosina Castelluzzo (Italia Viva): «Vi spiego perché siamo usciti dalla larga intesa»

di Giuseppe Natalini

Nei giorni scorsi, ha fatto discutere l’uscita da parte di Italia Viva dal tavolo delle larghe intese. Una decisione che ha aperto una discussione importante in seno all’assemblea ed ai partiti rimasti in ballo e che stanno provando ancora a sbrogliare la matassa al fine di presentare una lista per le elezioni amministrative che a Cetraro si svolgeranno i prossimi 25 e 26 maggio. Per capire bene quella che è la posizione del partito di Renzi, abbiamo intervista l’avvocato Rosina Castelluzzo, segretario della sezione cetrarese di Italia Viva.

La vostra decisione di abbandonare il tavolo delle grandi intese, è stata una sorpresa per molti, considerando che inizialmente avevate condiviso e sottoscritto il progetto. Cosa vi ha fatto cambiare idea nel giro di poche settimane?

«Intanto mi permetta di dissentire dalla domanda così come posta in quanto parte da un dato errato. Non è affatto vero, infatti, che Italia Viva abbia improvvisamente e strumentalmente cambiato idea rispetto ad un progetto dapprima condiviso. Il mio partito, unitamente al PSI, Cetraro in Azione, Democrazia Cristiana, Cetraro Attiva e Progetto e Sviluppo, ha sottoscritto, il 12 febbraio, un documento, successivamente condiviso anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia, con il quale veniva lanciata l’idea di un progetto politico- amministrativo ampio e aperto a partiti, movimenti e forze sociali che avrebbero sposato, tra gli altri, i principi del rinnovamento e della discontinuità con i metodi del passato. Noi di Italia Viva – spiega la Castelluzzo – da quel documento non ci siamo mossi. Chi afferma il contrario dovrebbe spiegarci, semmai, quali siano gli elementi di novità e di discontinuità in questa larga intesa che non fa altro che ricalcare esattamente lo schema già adottato nel 2020 dalla coalizione che ha vinto le elezioni e che si è rivelato drammaticamente fallimentare. Una larga Intesa, tra l’altro, che non esclude l’eventuale candidatura di coloro che hanno governato nella precedente legislatura e che abbiamo mandato a casa. Questo è un paradosso! Le dinamiche che hanno indotto consiglieri di maggioranza a rassegnare le dimissioni contribuendo allo scioglimento del consiglio comunale non avrebbero dovuto riguardare le minoranze. Noi non abbiamo fatto accordi con nessuno né come partito né come gruppo di minoranza».

“Cetraro in Azione” vi accusa di aver preso una posizione “premeditata” e di aver comunicato la vostra uscita prima sui social che al tavolo delle trattative. Inoltre nel loro comunicato sostengono che la vostra uscita dal tavolo sia il frutto di un pregiudizio politico piuttosto che di una reale valutazione della proposta. Come rispondete a queste osservazioni?

«Ciò di cui ci accusa Cetraro in Azione ci riguarda poco, per non dire nulla, ed infatti non abbiamo neppure ritenuto opportuno rispondere alle loro critiche. In ogni caso, preciso che il nostro comunicato è stato dato ai social solo dopo l’abbandono del tavolo. Vero è, invece, che la nostra posizione era conosciuta dai nostri “alleati” di minoranza ai quali, per la correttezza che ci ha sempre contraddistinto, l’avevamo comunicato anticipatamente. Quello che ci interessa – continua l’avvocato – è che i cittadini capiscano le ragioni che hanno determinato la nostra presa di posizione. Noi di Italia Viva non abbiamo accettato di avallare la mescolanza indiscriminata ed indigesta formulata secondo vecchi schemi ed artatamente nascosta dietro nuovi slogan ad effetto. Altro che pregiudizio politico! E, comunque, a tal proposito, non mi pare proprio il caso di scomodare i partiti nazionali e preciso, invece, che la nostra posizione è pienamente condivisa dal commissario regionale del nostro partito».

Nel vostro comunicato avete parlato del rischio che un’alleanza troppo ampia comprometta l’efficacia dell’azione politica. Qual è, secondo voi, la formula giusta per garantire stabilità e concretezza al futuro governo cittadino?

«Che un’alleanza troppo ampia non agevoli un’azione politica agile e veloce, io credo che sia un dato di fatto e non una nostra opinione, ancor di più quando l’alleanza è trasversale. Sarebbe stata, comunque, una strada per noi percorribile, laddove tutte le forze in campo avessero mostrato disponibilità a perseguire quel rinnovamento vero auspicato nel documento».

Dopo questa rottura, quale sarà la vostra strategia per le prossime amministrative? Sarete aperti ad altre alleanze?

«Le strategie non sarebbero tali se le rivelassimo in anticipo! Al di là della battuta, noi siamo aperti ad ogni soluzione che ci consenta di interpretare il più possibile l’esigenza di rinnovamento che la città si aspetta».