“Ho letto con la dovuta attenzione la lettera pubblicata in data 14 Aprile e, pur apprezzando le motivazioni tutte che ponete alla base della vostra “Idea Nuova” di fare politica attraverso la “partecipazione attiva” di tutti coloro che vogliono impegnarsi per il nostro Paese, non posso fare a meno di cogliere una vistosa contraddizione tra l’idea stessa e le modalità attraverso le quali intendete realizzarla.
Leggo infatti che il vostro obiettivo è quello di stravolgere il modo di fare politica – a vostro dire per come richiesto dai cittadini che condividono la vostra idea – attraverso l’ammodernamento dei metodi di gestione del ‘patrimonio pubblico’.
Tradotto in parole povere, il messaggio che voi lanciate è il seguente: ‘non siamo interessati per nulla alla prossima competizione elettorale ma siamo pronti a confrontarci con tutta la cittadinanza, ascoltando le categorie coinvolte nel tessuto sociale ed economico al fine di determinare le vere “emergenze e criticità” così da poter predisporre un programma condiviso, sul quale lavorare per sviluppare nuove idee e dare soluzione alternative ed al contempo offrire alla cittadinanza una continua azione di monitoraggio dei lavori della futura amministrazione comunale’.
È questa la contraddizione che si coglie nel vostro operato.
È sufficiente scorrere i numerosi commenti postati dagli amministrati (i c.d. comuni cittadini) sul sito che ci ospita, a proposito di emergenze, disastri ambientali, priorità, incapacità degli amministratori, denunce di comportamenti clientelari e quant’altro per rendersi conto che oramai tutti abbiamo chiaro il quadro della situazione.
Non c’è bisogno di tavoli per fare l’elenco di tutto ciò o per discutere su quello che si deve o, peggio ancora, di quello che si dovrebbe fare.
Non è più il momento di studiare per individuare nuove strategie.
Occorre semplicemente partecipare alla gestione amministrativa della nostra comunità. Questa è la contraddizione della quale dovete liberarvi. Occorre che anche voi ci mettiate la faccia proponendovi come la nuova classe dirigente. Ma per fare questo bisogna partecipare alle competizioni elettorali assumendosi le conseguenti responsabilità che ne derivano.
Diversamente l’unica responsabilità che andrete ad assumere sarà quella della stagnazione in cui in cui Cetraro è ormai caduta e nella quale resterà per diverso tempo ancora perché restando fuori dalla partecipazione attiva sarete responsabili di consegnare ancora una volta il paese in mano a coloro che, amministrando da un decennio, saranno avvantaggiati dalle logiche di potere e clientelari che nel corso degli anni si sono costruite intorno.
Roberto Ricucci, candidato a Sindaco per la lista ‘Uniti per Cetraro’ ”