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Quattro chiacchiere con… Pietro De Seta

Last updated on 29 Agosto 2021

CopertinaAbbiamo fatto qualche domanda all’artista cetrarese formatosi sotto l’influsso del grande Mattia Preti. Ci parlato della sua arte e di spiritualità. Ricordiamo che Pietro, oggi, vive a Milano, ma è legato fortemente alla sua terra, la Calabria e, in particolar modo, a Cetraro. È un artista già abbastanza affermato e i suoi quadri sono apprezzati sia dagli intenditori che dalla gente comune. È stato allievo dell’Istituto d’Arte per poi diplomarsi presso l’Accademia delle belle arti di Brera.

Cominciamo con una domanda semplice: cosa rappresenta per te l’arte?
quattroCiao Denise. Allora, l’arte è un po’ tutta la mia esistenza, è puro sentimento, emozione che si trasforma attraverso la mia anima in linee, colori e forme. Spesso mi chiedono: ma cosa fai? Cosa dipingi? Lo fai per hobby? Per come concepisco io l’arte non è ad uso e consumo come costruire un qualcosa, un oggetto del quotidiano. L’arte è puro spirito, è realtà e irrealtà nello stesso tempo. Quando dipingo cerco di non rappresentare le cose cosi come si presentano nella realtà come l’obiettivo della macchina fotografica ma quello che sento dentro di me. Il mio corpo fa da filtro e potete immaginare che sentimento provo quando dipingo la mia terra d’origine , la Calabria, la mia Cetraro che poi alla fine c’è traccia in tutte le mie opere figurative anche quando dipingo una realtà completamente diversa. I segreti per dipingere bene (come diceva la mia grande Maestra di pittura Julie Oswald che mi ha seguito per 10 anni prima della sua prematura scomparsa) sono: la chiarezza, limpidezza nell’espressione, ritmo e intonazione dei colori come uno spartito musicale naturalmente dettato tutto dal sentimento e originalità. Per me l’arte evoca gioia, infatti per natura ho uno spirito sempre positivo, spesso gli amici che mi frequentano mi chiamano il “pittore del sorriso” naturalmente io ci scherzo su ma effettivamente a me piace sorridere, forse lo sono anche di carattere, e vedere la gente felice serena  per me è benzina per il mio “motore”.

Quando hai incontrato per la prima volta la pittura?
treIl sentimento per il disegno credo che a 7/8 anni era già sviluppato nel mio corpicino. Ricordo che quando andavo a trovare i nonni materni a San Fili con il treno (altra mia passione) mi mettevo, sul tavolino delle vecchie vetture in legno, a disegnare su dei fogli a quadretti di un vecchio quaderno di matematica. Già li avevo una cura “maniacale e un attenzione del paesaggio. Adoravo disegnare i paesini che incontravo lungo la tratta ferroviaria da Cetraro a Paola per poi prendere la vecchia Paola-Cosenza. Oggi, ritrovare quei vecchi quaderni sarebbe come trovare un tesoro. Spero prima o poi di ritrovarli e conservarli magari utilizzandoli per una mia antologica fra un po’ di anni. Il passaggio alla pittura, poi,  avvenne quasi in maniera inevitabile ma devo ringraziare 1000 volte il prof Emilio Apreda ex docente della scuola Media di Cetraro marina che è stato il primo a lasciare dentro di me una traccia indelebile… quella del sentimento per la pittura.

Quando dipingi: di notte, la mattina, quando capita?
Prevalentemente di giorno, quando non sono a scuola con i miei alunni, già dal mattino perché per me è la luce migliore. La luce cromatica delle mie opere si sposa con quella diurna reale. Poi chiaramente quando ho delle scadenze lavoro anche di sera e a volte tiro tutta la notte. È bello sentire il “rumore del silenzio notturno” in effetti c’è una maggiore spiritualità maggiore poesia… si riesce a volte a dialogare meglio con l’opera d’arte perché non hai elementi di disturbo… quello che invece hai durante la giornata.

cinque

Dove trovi l’ispirazione per le tue opere?
Da sempre la mia fonte d’ispirazione è la mia Cetraro, la mia Calabria il mio mare, i miei pescatori. Guai se non avessi più queste cose tra le mani, tra i miei sguardi. Chiaramente tutto è mescolato con la mia fantasia perché se dovessi rappresentare questi luoghi in tutto e per tutto non riuscirei a dare quella magia che invece l’artista ha. Immaginazione e il sentimento credo che sia la ricetta giusta del mio lavoro perché prima vivo e sento interiormente l’espressione dell’immagine per poi rappresentare spontaneamente in arte le immagini tutte ricche di sentimento. Questo passaggio ha il più alto valore artistico.

Qual è il tuo ultimo lavoro?
unoNon ho mai un mio ultimo lavoro perché in studio ho una marea di opere tutte incomplete, in attesa di essere finite,  spesso nella stessa giornata metto mano a più cose. Ma se proprio devo dire l’ultimo, è quello che ho realizzato per il Centro Velico di Cetraro. Dipinto con il cuore! Con questo “Vento del Mare” ho voluto dare un contributo, tentando, anch’io, di costruire qualcosa di positivo per questa città e non potendo utilizzare altri mezzi se non quello dei colori, ho pensato che un ‘opera d’arte poteva essere un ulteriore mezzo di comunicazione e divulgazione della cultura, in questo caso al servizio della vela e poi scusate io vivo di mare!!!!!!

Dove è possibile ammirare le tue opere?
Le mie opere stanno cominciando a girare un po’ in tutto il mondo dalla Russia al Brasile, proprio quest’ultima nazione ha apprezzato in maniera particolare il mio lavoro in una tourneè artistica all’inizio del 2014. Ora per il 2016 sto cercando di realizzare una personale con tutti i paesaggi italiani… naturalmente privilegiando il mio territorio. Anche sul territorio italiano le mie opere cominciano a far parte anche di collezioni pubbliche nel senso che già alcuni musei e sale comunali posseggono alcune delle mie opere. Ne cito qualcuna: Il museo civico di Taverna (CZ) luogo e patria di Mattia Preti di cui per anni ne sono stato un attento conoscitore come ricercatore ai tempi dell’accademia di Brera, Il comune di Lampedusa (AG), Venegono Superiore (VA), Zurigo e tanti altri che non sto qui a ad elencare. Ma la più grande collezione si trova a Milano nel mio studio atelier da poco rinnovato.

Grazie per il tempo concessoci.
Grazie a te.

PietroDeSeta2

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