Oggi, 13 febbraio 2025, sono passati esattamente 14 anni da quando Franco Mondello, ci ha lasciati. La sua figura, ben più grande della sua presenza fisica, continua a risuonare nei cuori di chi lo ha conosciuto. A Livorno, dov’è mancato, e nelle strade della sua Cetraro, dove è nato il 18 maggio 1953. Franco non era solo un calciatore, ma un simbolo di dedizione, passione e amore. Per il suo paese, ma anche per la sua famiglia.
“Dondolo” con Cetraro sempre nel cuore
“Dondolo”, così com’era conosciuto in campo, ha portato in alto il nome di Cetraro in alto in anni difficili, realizzando il sogno di molti giovani che ambiscono a lasciare un segno nel mondo attraverso lo sport. La sua carriera calcistica, iniziata con un provino a Brescia all’età di 18 anni, all’inizio degli anni 70, ha rappresentato quel filo di speranza che collega le piccole realtà locali con i grandi palcoscenici nazionali. Ma è a Livorno, dove ha giocato per otto stagioni, che Franco ha lasciato un’impronta indelebile, diventando uno dei giocatori più presenti nella storia del club amaranto. Indimenticabili anche le sue annate a Messina, dove ha vinto insieme al fratello Santino uno storico campionato di Serie C2, e Reggio Calabria con la Reggina.
Nella storia di Cetraro
Franco Mondello è stato uno degli 8 cetraresi della storia ad aver giocato tra i professionisti: Occhiuzzi Francisco negli anni 30. Poi Franco Guaglianone, Alberto Aita, lui e suo fratello Santino, Roberto Occhiuzzi, Andrea Tricarico e Piergiuseppe Maritato (con una presenza tra i prof. anche Alessandro Occhiuzzi e Omar Grosso). Il suo legame con la sua città natale non si è mai spezzato, neanche quando la carriera lo ha portato lontano. Ogni ritorno era una festa, un momento per celebrare non solo il calciatore, ma l’uomo che aveva mantenuto vivo il legame con le sue radici. Franco ha sempre ricordato con orgoglio le sue origini. Nel suo quartiere, la tanto bistrattata Porta di Mare, l’estate iniziava al suo arrivo e finiva alla sua partenza.
La sua scomparsa, avvenuta in una piovosa domenica mattina di febbraio dopo una partita a calcetto, ha lasciato un vuoto incolmabile. Ma il ricordo di Franco Mondello vive ancora. Attraverso i racconti dei suoi tantissimi ex compagni di squadra, vive attraverso la famiglia, vive tramite chi gli ha voluto bene, vive attraverso gli occhi delle figlie e dei nipoti. Perché chi lo ha conosciuto, uno come Franco Mondello, non lo potrà davvero dimenticare mai.