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Ospedale di Cetraro: «La soluzione? Creare un Ospedale unico del Tirreno Cosentino»

Last updated on 29 Agosto 2021

I provvedimenti adottati dal nuovo Commissario per l’attuazione del piano di rientro del debito sanitario della Calabria Dr. Scura, con il decreto n. 9 del 02/04/2015, sono perfettamente in linea con quelli portati avanti da Scopelliti nei cinque anni di commissariamento della Sanità calabrese,  anche perché sono palesemente targati Urbani sub-commissario e uomo del Ministro Lorenzin (NCD).

cetraro-ospedaleIl bilancio sull’applicazione del piano di rientro Scopelliti, fuori da una logica ragionieristica, è del tutto fallimentare se guardiamo alla qualità dei servizi resi e ai livelli assistenziali assicurati.

Quanto è accaduto sul Tirreno Cosentino né è la più chiara riprova e ciò non è che un aspetto parziale del disastro più generale che si è avvertito in tutta la Provincia di Cosenza.

Quanto alle cose di casa nostra qualche cifra aiuterà a dare la dimensione del problema.

I 275 posti letto previsti sulla carta per il Centro Spoke Cetraro/Paola sono rimasti una chimera.

Oggi a fronte dei 138 posti letto previsti per lo Stabilimento di Cetraro ne sono attivi appena 83 e dei 137 in quello di Paola ne sono attivi 110, e dopo la chiusura di ben due Ospedali pubblici come San Marco e Praia a Mare, continuano a mancare posti letto di Oncologia, Psichiatria, Neurologia, Cardiologia (modulo dimezzato), Ortopedia (molto meno dei 30 pl previsti), e l’elenco potrebbe ancora continuare.

Ma l’aspetto più drammatico, nonostante la chiusura di molti presidi, è il vistoso depauperamento degli ospedali pubblici in termini di risorse umane, professionali e tecnologiche su cui risalta in modo devastante l’impressionante carenza di personale medico ed infermieristico, che sta ormai mettendo in ginocchio l’attività di tutti i servizi specie nel settore dell’emergenza-urgenza.

L’inadeguatezza delle reti assistenziali in particolare per quelle tempo-dipendenti dell’emergenza, dell’oncologia, della salute mentale, dei servizi territoriali ed altre ancora si sono avvertite pesantemente sulla pelle dei cittadini. Come è noto la soluzione adottata per la rete Ospedaliera in questo lembo di terra dal precedente Commissario Scopelliti, è stata l’idea, rivelatasi poi drammaticamente fallimentare degli Ospedali riuniti di Cetraro e Paola.

Il riassetto dei due Presidi ha portato ad una spoliazione di reparti a carico di entrambi gli stabilimenti con una ricollocazione delle unità operative illogica e per di più altamente rischiosa per la salute dei cittadini dopo l’insensata separazione della Rianimazione dagli altri reparti intensivi e dell’urgenza. Inoltre per rimediare all’insipienza di scelte scellerate si è fatto persino ricorso a soluzioni organizzative truffaldine come l’Istituzione presso lo Stabilimento di Cetraro dell’Area Funzionale Omogenea di Medicina che accoglie ricoveri impropri su posti inesistenti come la Neurologia.

Si è infine indecentemente scelto, da parte di tutte le Autorità preposte, di chiudere gli occhi su un fatto di gravità inaudito, ormai all’attenzione delle reti nazionali e oggetto di inchieste giornalistiche, quale la scelta di insistere a mantenere aperto un Presidio Ospedaliero come il “San Francesco” di Paola ad altissimo rischio idrogeologico e sismico, come dimostrano gli ampi fronti di frana attualmente attivi, incuranti anche di mettere a rischio l’incolumità e la salute dei pazienti che potrebbero un giorno essere anche oggetto di improvviso sfollamento, e come se non bastasse lo stesso grottescamente è stato individuato come sede di DEA, come dire punto di riferimento per la protezione civile in caso di catastrofi naturali. Tutto ciò è passato nella totale indifferenza dalla Giunta Aieta, che ha governato Cetraro, ricordiamolo, per lunghi dieci anni. Il Sindaco Aieta, attuale consigliere regionale ci dovrebbe spiegare dove è stato in questi dieci anni, quale iniziative ha preso per contrastare il piano Scopelliti? E dove è ora, con i suoi “Tavoli Tecnici”?

È a conoscenza che il decreto n. 9/2015 del Commissario Scura ha ulteriormente depotenziato il Presidio Ospedaliero di Cetraro accorpando le UU.OO. di Laboratorio Analisi e di Radiologia a Paola, dopo che sono stati spesi centinaia di migliaia di euro per la ristrutturazione dei locali e l’acquisto di apparecchiature per potenziare la Radiologia di Cetraro?  E dove sono state le forze politiche di questo paese quando, ad iniziare 2008 (Governo regionale Loiero), l’Ospedale e stato progressivamente smantellato?

È arrivato il momento di dire basta a tutto questo.

La soluzione forte e chiara, senza alcuna ambiguità, che proponiamo è la creazione di un “OSPEDALE UNICO DEL TIRRENO COSENTINO”, Centro Spoke e sede di DEA di I livello con ubicazione nella Cittadella Ospedaliera di Cetraro, attualmente attiva ed operante.

È di questi giorni l’inaugurazione della cantierizzazione dell’Ospedale della Piana e della Sibaritide, quello che chiediamo per il Tirreno non è un Ospedale ex-novo ma semplicemente il recupero di ciò che già esiste ed è attualmente operante con un investimento di gran lunga inferiore rispetto a quello che occorrerebbe per la costruzione di nuovi ospedali, una rivalorizzazione dell’immenso patrimonio immobiliare già in dotazione allo stato che consentirebbe in un tempo anche relativamente breve di poter disporre finalmente di un Presidio centrale nel Tirreno Cosentino di almeno 300 posti letto adeguato al contesto demografico, orografico e socio economico, vero punto di riferimento per tutta la costa tirrenica e soprattutto  in grado di affrontare le sfide di una Sanità moderna ed efficace.

Nel frattempo, in una prima fase si potrà procedere nell’ambito della rete dell’emergenza alla concentrazione nell’unico Presidio di Cetraro, sede attualmente dell’U.O. di Rianimazione, di tutto ciò che è necessario per la gestione dell’urgenza partendo dal presupposto fondamentale che l’emergenza sanitaria si affronta prima di tutto con interventi multidisciplinari, precoci, tempestivi, qualificati e soprattutto concentrati nel tempo e nello spazio.

 

R&P

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