Ho letto la nota di una parte del PD locale nella quale, con non poco stupore, apprendo di aver utilizzato – contro il PD – un linguaggio roboante (parole grandiose ma senza sostanza) nei confronti del Sindaco Angelo Aita. A dire il vero ho tentato di contenere il mio giudizio verso chi considero un grande amministratore, rigoroso e serio, dell’essere e mai dell’apparire, con la visione e la lungimiranza.
In altre occasioni ho utilizzato più enfasi! Non dovrebbero stupire le mie parole perché sono sempre le stesse, in continuità con 10 anni trascorsi insieme a mietere successi per la città. Avrei preferito che un partito attento alle problematiche cittadine avesse speso una parola sull’approvazione del Piano Spiaggia, ennesimo successo di questi anni, che il Sindaco, dopo un lungo e faticoso iter, qui sì, senza roboanti parole, ha portato a sintesi.
Avrei preferito che il PD locale, in linea col PD Regionale, avesse sostenuto la battaglia per la fine del Commissariamento sulla Sanità invece di chiedere al Sindaco di Cetraro di volare a Roma per strappare qualche pezzo di reparto come se il problema fosse una partita di calcio tra due città, Paola e Cetraro, e non invece una sanità sfasciata dai commissari.
Avrei preferito che nella polemica scatenata sulla visita del Presidente della Giunta Regionale a Cetraro con i Sindaci del tirreno, autorevoli esponenti della segreteria locale del PD non si fossero schierati al fianco di chi aveva polemizzato con quella iniziativa addirittura superando in polemiche chi le polemiche le aveva provocate.
Avrei preferito che in questo anno il Sindaco Aita fosse stato sollecitato sulle opere pubbliche in coerenza con una visione politica che non può cambiare a seconda se si è in maggioranza o all’opposizione.
Avrei preferito che si fosse iniziata un’opera di rinnovamento nel PD così come eravamo riusciti a fare con l’ultima Giunta guidata dal sottoscritto inserendo giovani all’interno dell’esecutivo e rischiando di chiudere anticipatamente la legislatura.
Avrei preferito più coraggio e invece siamo alle solite solfe dei pullman e delle regole. Mi si accusa di considerare il partito un pullman ma si omette di dire che il partito, in questi ultimi anni, è stato un boeing grazie anche a molti, moltissimi, che hanno condiviso le nostre scelte pur non essendo iscritti al PD. A cominciare dal Sindaco Aita (e da quasi tutta la sua maggioranza) che dagli organi regionali del partito non viene considerato un corpo estraneo essendo stato impegnato a favore del PD durante le parlamentarie, le primarie e, in ultimo, le elezioni regionali e che proprio a seguito di questa polemica ha lanciato un messaggio politico preciso e netto che solo chi non vuole capire non capisce.
Io sono Socialista nelle viscere ed ho aderito al PD nel momento in cui il PD ha aderito alla famiglia del Socialismo Europeo attraverso il suo giovane segretario nazionale che nel frattempo è diventato Premier e col quale abbiamo intrattenuto relazioni virtuose che all’epoca non furono capite.
Sono auto sospeso dal PD e ci resto fino a quando il deliberato della Direzione Regionale e del Segretario Regionale, con il quale si chiede di rimuovere i commissari della sanità, non sarà recepito da Roma. Sono auto sospeso perché non voglio essere complice di una disfatta sulla sanità.
Mi sono candidato con Mario Oliverio perché lo stimo e perché in questi lunghi anni ha dimostrato di essere lungimirante e perbene. Sto con lui senza se e senza ma, non sono ondivago, e rispondo delle mie azioni e del mio pensiero libero perché è l’unica cosa di cui sono veramente fiero. Non ho padrini o padroni politici che mi dettano l’agenda, vivo pienamente la mia libertà di pensiero e la bellezza della politica che produce gioia e non tristezza, armonia e non cupezza.
Faccio il Consigliere Regionale ma penso ancora da Sindaco e per questo amo spropositatamente la mia città, quella per cui ho vissuto 10 anni intensamente tra amarezze e preoccupazioni, tra insidie e trappole.
Quella città per cui ho consumato i migliori anni della mia vita; quella stessa città che oggi mette in mostra uno scrigno colmo di gioielli preziosi con le sue opere materiali e immateriali; quella città che verrà sempre prima e mai dopo, avanti e mai dietro, che avrà sempre il segno più e mai il meno; quella città che mi ha dato davvero tanto; quella città che difendo e che sento profondamente legata a me come io a Lei.