di Giuseppe Natalini
Si è tenuta due venerdì notte in tutta Italia, l’edizione 2025 de “La Notte Nazionale del Liceo Classico”. Un evento straordinario che ha illuminato simultaneamente le aule dei licei classici da nord a sud, celebrando l’eredità culturale greca e latina, e offrendo agli studenti e alla comunità momenti di teatro, musica, letture e riflessioni.
Anche il Liceo Classico dell’ IIS “Lopiano” di Cetraro ha aderito con entusiasmo, offrendo una serata densa di emozioni, in cui i veri protagonisti sono stati gli studenti. Il tema nazionale scelto per questa edizione è “Mediterraneo/Mediterranei: mare in mezzo alle terre, terre in mezzo al mare”, una riflessione profonda sul valore del dialogo tra culture, sulle origini comuni dei popoli e sul ruolo del Mediterraneo come culla della civiltà e, oggi, come crocevia di sfide e speranze.
Ma oltre l’entusiasmo dell’evento, c’è una domanda che scuote il mondo della scuola: qual è oggi lo stato di salute del Liceo Classico? In un’epoca dominata dalla tecnologia, dai numeri e dalla corsa al “pragmatismo”, il Classico continua a rappresentare un faro per la formazione del pensiero critico, della sensibilità umanistica, della capacità di lettura profonda del mondo.
I numeri, però, a livello nazionale, parlano di un calo costante delle iscrizioni a livello nazionale. È il segnale di un cambiamento culturale irreversibile? Oppure è il momento di ripensare e rilanciare il ruolo del Liceo Classico nella società contemporanea?