Continuano le indagini della maxi inchiesta sulle sperimentazioni abusive accertate dai carabinieri del Nas nel reparto di Cardiologia del Policlinico di Modena.
L’ultimo accertamento riguarda una strana figura: quella di un uomo di 31 anni, un egiziano, che – senza alcun titolo – (scrive il giudice nell’ordinanza) “Svolge mansioni di sub-investigator nella sperimentazione fantasma denominata ‘Svelte’ che ha previsto l’impianto degli stent (tubicini dilatatori di arterie) su pazienti ignari di essere sottoposti allo studio clinico. Partecipa anche ad altre due ricerche fantasma. Esegue coronarografie sui pazienti che transitano all’ospedale durante la sua permanenza, senza avere nessun titolo”.
“Non risulta iscritto all’Ordine dei medici — precisa il gip, Paola Losavio — e quindi non può compiere attività medica in Italia”.
A quanto pare, il camice fantasma (com’è stato soprannominato dai media) è stato voluto nell’organizzazione da Giuseppe Sangiorgi, l’unico degli arrestati finito in carcere.
L’egiziano ha anche relazionato a un congresso europeo di cardiologia e redatto un articolo per una rivista scientifica in favore di un’azienda biomedicale che aveva ‘foraggiato’ la ricerca.
Sembra che il compenso per il lavoro svolto sia stato di circa 3mila euro. Somma, questa, utilizzata dall’egiziano per pagare delle mensilità di affitto della casa in cui abita a Modena.