Forza Italia: “Prima di fare inutili proclami…”

Il nostro pieno sostegno all’azione intrapresa dal Direttore Sanitario dello Spoke Cetraro-Paola, in merito al suo provvedimento di trasferimento delle emergenze/urgenze di Chirurgia Generale dall’Ospedale “San Francesco” di Paola al “Iannelli” di Cetraro, deriva solo ed esclusivamente dalle motivazioni espresse da un operatore sanitario che ubbidisce alla sacra deontologia del medico e deriva dalla profonda conoscenza del ruolo e delle funzioni che la legge, ripetiamo, la legge, gli ha assegnato.

Tutto il resto è la vacuità del pensiero che ignora, che non conosce la veridicità e la sostenibilità tecnico-scientifica delle argomentazioni che adotta nel suo essere < contro> a qualsiasi costo, perché servo della fazione politica e del richiamo campanilistico.

Sarebbe diverso se tale servitù trovasse il suo annullamento totale in un rigurgito di coscienza e rispetto delle altrui competenze, considerando che lo spargimento di parole a vanvera, il richiamo all’insurrezione popolare e la presunzione di trionfalismi, ha a che fare con la salute della gente, la vita della persona umana. Il < sonno della ragione >, negli ambienti politici e amministrativi di Paola, ci duole dirlo, sta provocando da tempo, soprattutto a partire dal 13 aprile ’19, — l’esimio Presidente del Consiglio di Paola sa perché — < solo dei mostri >.

Prima di fare inutili proclami, uomini delle istituzioni dovrebbero prendere i libri e studiare. L’ignoranza pressoché totale delle leggi e degli ordinamenti sanitari è stata ampiamente dimostrata nel trattare la sospensione del Punto Nascita di Cetraro. Viene reiterata e riconfermata nella disapprovazione del provvedimento citato, preso dall’eccellente ed esperto Direttore Sanitario dello Spoke.

Un inserimento di campo che il Direttore Cesareo ha fatto bene, con tempestività, a fustigare, sorretto dalla piena conoscenza delle sue funzioni, dello stato storico e attuale delle due Strutture Spoke, dell’inammissibilità di un servizio di emergenza/urgenza erogato con uno sballottamento di pazienti critici da un presidio all’altro. L’organizzazione dei servizi sanitari non è la stessa cosa di come amministrare i Comuni. E il tentativo di imporre i propri diktat al sistema organizzativo della sanità territoriale, estremizzato con il ricorso alla Magistratura, come da consuetudine, rivela apertamente quanto grandi siano le irresponsabilità politiche dirette a distruggere il modello Spoke.

Per intanto, il Commissario Cotticelli ha solo informato il Direttore Cesareo della sua volontà di sospensione del provvedimento, in attesa di un approfondimento comune presso l’ASP di Cosenza, che dovrebbe avvenire in data 2 settembre. Non si tratta di revoca. Il solito e noioso amministratore che siede sullo scranno più alto del Consiglio comunale di Paola, intanto, continua ad annunciare i suoi trionfali successi nell’aver ottenuto la permanenza delle Emergenze/Urgente nella sua città.

Questa volta tifiamo per lui. Aspettiamo che la denuncia, fatta dallo stesso e dal sindaco, alla Procura della Repubblica di Paola, provochi un interessamento di quest’ultima diretto a porre in rilievo tutte le illegittimità presenti nell’organizzazione sanitaria dello Spoke. Placheremmo, in tal modo, i nostri bollori, soprattutto nel riconoscimento delle eventuali responsabilità giuridiche, che stiamo invocando da mesi.